Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

mercoledì 31 agosto 2011

Il Mondo delle Fate è un Regno pieno d'Incanti!


- NEL MONDO DELLE FATE -
di Emanuela Cella Ferrari



Il mondo delle Fate è un regno pieno di incanti, a volte terribilmente affascinante, a volte cupo e di incredibile bruttezza. E' il mondo sconosciuto delle favole, pieno di spirito, malizia, gioia e, a volte, anche di cattiveria. E' molto vivace, molto più ricco di quanto le favole ci facciano credere.
Nella terra delle Fate tutto è possibile. Il loro Regno non è poi così lontano dal nostro mondo; è appena sopra l'orizzonte, ma a volte si trova anche sotto i nostri piedi.

Questo regno è presente in ogni paese: vi sono fate di tutte le nazionalità. Il loro mondo viene da alcuni posto in un'isola del Galles, da altri Irlanda, magari su Hy Brasayl, l'isola fantasma che si trova ad Ovest. In Inghilterra gli abitanti sono convinti che le fate abitino nell'isola di Mann. Le isole abitate dalle fate non sono, però, tutte uguali: alcune galleggiano sull'acqua, altre sono nascoste sotto la superficie; altre ancora compaiono una volta soltanto ogni sette anni.
In ogni caso, l'isola più fatata e più magica di tutte è Avalon. Secondo la leggenda, re Artù venne incoronato proprio in quest'isola. In seguito, ferito a morte, venne portato ad Avalon su di una barca fatata, per essere curato da quattro regine delle fate. Il suo corpo, immerso in un sonno magico, è nascosto nel cuore di una collina dell'isola.

Se vogliamo, però, scoprire veramente dove dimorano le fate dobbiamo andare nei boschi. Le pareti delle caverne sono le loro abitazioni; da esse scendono gocce dorate. Il loro regno può comparire all'improvviso e, con la stessa velocità, sparire completamente.
Le creature fatate abitano nei boschi, nei terrapieni, nelle colline. E, proprio per questo motivo, alcune vengono chiamate il popolo delle colline. Ogni colle ha il suo Re e la sua Regina; essi sono, però, fedeli ad un grande Re. Di questi il più famoso è Oberon, di bassa statura, a causa di una maledizione che gli venne lanciata il giorno del suo battesimo.
Molti luoghi sono dimore delle fate: perché noi non le possiamo vedere? Le fate si nascondono ai nostri occhi. Esse hanno donato poche cose agli uomini adulti: i doni migliori li mandano in sogno ai bambini e agli uomini di animo puro; a noi rimangono solo i racconti delle fate delle foreste. Esse sono esseri soprannaturali con poteri magici; possono cambiare aspetto e farlo cambiare agli altri.

Sono sempre pronte a correre in aiuto degli innocenti; riparano i torti che vengono fatti a loro, vendicano le offese; ma sanno anche essere maligne e crudeli. Le fate rappresentano il potere della magia: potere sconosciuto e lontano dagli uomini. Difficilmente le fate accettano gli esseri umani come parte del loro mondo; in genere, se ci accettano o meno, sono loro a deciderlo.
A questi piccoli esseri luminosi piace molto organizzare delle feste; vanno pazzi per la musica e per i balli. Danno grandi feste nei loro castelli e i saloni sono sempre affollati di invitati molto eleganti. Ma le feste più belle, in assoluto, le fate le organizzano nei boschi, al chiaro di luna, quando giocano tra loro con una palla d'oro. In mezzo alle radure dei boschi, in cima a una collina, oppure su un prato liscio e morbido. E, su questo, la mattina dopo, si troveranno delle piccole tracce: cerchi perfetti, funghi cresciuti all'improvviso. Ma se pensate di poterle vedere mentre ballano al chiaro di luna, guai a voi! Rischiate di fare una bruttissima fine...
Magiche, belle, eleganti, le fate sono capaci di compiere qualsiasi prodigio. Una delle loro virtù è quella di predire il futuro, anche se, purtroppo, molto raramente esse informano gli uomini di ciò che ha in serbo per loro il destino.

Le fate sanno cambiare aspetto quando e come vogliono, trasformandosi in animali o in una pianta, possono diventare molto grandi e anche molto piccole, creare oggetti dal nulla, spostare interi palazzi, volare servendosi di piccole ali che compaiono all'improvviso. Possono anche comparire e scomparire improvvisamente, in qualsiasi luogo e in qualsiasi modo. Possono trasformare gli uomini in animali o in oggetti. Possono perfino... fermare il tempo! Se solo volessero, le fate potrebbero esaudire ogni nostro desiderio, ma noi, però, possiamo solo cercare di guadagnarci il loro favore e il modo migliore per ottenerlo è uno solo: cercare di essere buoni e non mostrarci avidi ed egoisti. Comportandoci così, possiamo sperare di avere la loro gratitudine. Chissà, forse esse accetteranno di aiutarci e, magari, almeno una volta nella vita qualcuno di noi sarà tanto fortunato da riuscire a vedere una piccola fata luminosa.




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Articolo messo on-line in data: Dicembre 2001; ultimo aggiornamento: Aprile 2010



martedì 30 agosto 2011

Messaggio da Gaia!



- Parlano Gaia e i suoi Regni -
del 16 Agosto 2005
Canalizzazione di Pepper Lewis – Traduzione di Magda Cermelli






Da Gaia:
All’inizio quando molti anni fa io, Gaia, ho incontrato il mio canale (Pepper), mi sono mossa con cautela, facendo grande attenzione per non interferire con la delicata crescita che stava avvenendo dentro di lei. Soprattutto, desideravo essere capita e collaborare su progetti che avrebbero espanso in tutto il mondo la consapevolezza di chi e che cosa fosse la percezione di Gaia. Inizialmente decisi di guidarla attraverso vari passi nel processo di scoperta sintonizzandola individualmente ad ogni regno della terra. Uno ad uno esplorammo il regno vegetale, il regno minerale ed il regno animale. In seguito, quando ella diventò acutamente consapevole delle sottili sfumature all’interno di ogni regno, esplorammo dettagliatamente la responsabilità che ogni regno porta ed anche il ruolo che è stato assegnato ad ognuno in questo momento critico per la terra e per l’umanità.
L’umanità presto reclamerà di diritto il proprio posto come stirpe divina piuttosto che come stirpe dimenticata. Mentre la restaurazione ha luogo ad un livello sub-molecolare e ad un ritmo non lineare i suoi risultati sono osservabili a livello esperienziale. Come feci molto tempo fa, adesso vi porto una diretta ma non così sottile esperienza di ogni regno terrestre. Ognuno offre la propria voce collettiva e fareste bene a riceverla così com'è finché non la percepite come separata dalla senziente che considera sé stessa come un’unità. Fare questo sarebbe un’ingiustizia sia per il messaggio sia per il messaggero. La vostra mente ed il vostro cuore sono unici e distinti gli uni dagli altri tuttavia l’anima nutre entrambi come una sola cosa.

Parla il Regno Vegetale:
Le nostre parole e la nostra voce sono collettive. Vi sembriamo così diversi gli uni dagli altri perché un albero non è un fiore ed un fiore non è un ortaggio. Questo è vero, ma noi non siamo così diversi come potreste immaginare e nemmeno voi siete così diversi gli uni dagli altri. Scegliamo di onorare ciò che ci unisce e celebriamo ciò che ci rende unici. L’umanità farebbe bene a seguire questo esempio ed è nostra speranza che lo faccia. È con un po’ di apprensione che vi offriamo queste parole perché non desideriamo darvi l’impressione di essere critici nei confronti di un altro regno. Siamo come attori in un ruolo secondario, siamo qui per giovare, aiutare e sostenere gli altri regni. Siamo una risorsa naturale, un’estensione senziente del pianeta fisico. Cioè, siamo auto-consapevoli come specie individuale e come coscienza collettiva che voi chiamate "regno delle piante". La nostra consapevolezza ci permette di essere in comunicazione con molte altre specie e siamo sintonizzati a livello vibrazionale ai bisogni degli altri regni perché questo è in linea con il nostro scopo.

Sostenere Tutta la Vita sulla Terra Fisica:
Il nostro scopo è di aiutare la terra fisica e tutta la vita sopra e all’interno di essa. Ci rendiamo conto di essere una risorsa rinnovabile e amiamo i molti e vari modi con i quali veniamo usati. Per esempio, siamo felici di offrirci come medicinali quando è giusto e necessario. La guarigione è di grande interesse per noi e molte specie delle nostre piante possiedono proprietà ancora nascoste che siamo ansiosi di condividere con voi. Sorprendentemente, alcune di queste proprietà sarebbero considerate controverse e molto probabilmente illegali nelle vostre culture a causa del loro effetto narcotizzante. Tuttavia, queste piante, o meglio le fibre al loro interno, sarebbero di grande beneficio per voi perché esse possiedono proprietà auto-guaritrici, il ché significa che esse sono consapevoli dello scopo per cui vengono introdotte in un sistema o in un corpo. Questo tipo di intelligenza renderebbe il processo di guarigione più rapido ed efficace perché la comunicazione avverrebbe tra due o più sistemi senzienti e non ritarderebbe o attenuerebbe il processo di guarigione come avviene oggi. Lo shock tossico avviene quando c’è incapacità ad inviare o ricevere messaggi di comunicazione di guarigione da uno o più aspetti dell’essere fisico. Si crea un’ impasse quando il corpo crede che un’invasione di grandi proporzioni stia per aggredire lo stesso sistema che ha giurato di difendere. Quando un regno non è in grado di riconoscerne un altro come specchio della propria perfezione spesso ne conseguono difficoltà, disastro e morte. Questo è vero a tutti i livelli di esperienza, il fisico, il super-fisico ed il sovra-fisico. La nostra esperienza ha provato questo nel tempo, così come ha fatto la nostra interazione con tutti i livelli della materia e anti-materia all’interno di ogni regno ed ogni elemento della terra.

Nutrire tutti coloro che desiderano piante e ortaggi:
Come specie individuale siamo guidati ed influenzati a rispondere in uno o più modi. Per esempio, siamo influenzati a nutrire quante più persone anelano ad avere ciò che offriamo. A questo scopo, siamo disposti ad ingerire le formulazioni chimiche che vengono immesse nel nostro suolo e nella nostra acqua, anche se preferiremmo rigettarle. Non possediamo volontà individuale, cioè, non possiamo come piante individuali respingere ciò con cui veniamo nutrite. Siamo destinate a permettere alla natura di fare il suo corso, tuttavia, abbiamo fiducia nella longevità, ringiovanimento e rigenerazione di questo pianeta senziente (la nostra casa) per aiutarci e guidarci attraverso tempi incerti come questi.
Non ci importa di essere consumati o altrimenti utilizzati a beneficio dell’umanità e degli altri regni. Questo ci permette di servire lo scopo per cui fummo creati (coltivati). Preferiremmo essere consumati completamente così ci sarebbe meno scarto, infatti, se così fosse, ci sarebbe poco o nessuno scarto perché la maggior parte delle specie sono state organicamente progettate per giovare alla terra in molti modi che sono ancora incompresi. Per nostra esperienza gli attuali schemi mentali di quelli che ci studiano rallentano la nostra e la vostra evoluzione più della deleteria qualità dell’ambiente che circonda tutti i regni attuali.

Prosperare quando prosperano gli Umani:
Il nostro regno composto di piante, alberi, semi, frutti, ortaggi, radici, foglie, fronde, stami, fiori e tutti i loro sotto-prodotti compresi quelli rilasciati nell’aria, nell’acqua, nel suolo e consumati dal fuoco formulano queste parole che adesso vi raggiungono. Questa stessa voce collettiva riconosce la nostra parentela con voi e gli altri regni. Noi prosperiamo quando voi prosperate e la nostra consapevolezza conscia trascende quando trascende la vostra. I più evoluti all’interno della nostra specie sono quelli il cui scopo è pienamente compreso ed adempiuto. Poco importa se stiamo aiutando a ripulire il fegato dalle tossine cancerogene o inviando una fragrante sensazione di benessere ad un cuore confuso e sofferente. Il nostro solo desiderio è di essere in comunione con tutta la vita ad un livello cellulare di trasformazione.
Esistiamo soltanto nel momento presente. Siamo pienamente consapevoli e senzienti della nostra permanenza nel momento presente ma come specie individuale non abbiamo la vostra stessa consapevolezza del futuro. Un cavolo, per esempio, è consapevole delle sue radici e di ogni sfumatura del terreno che lo sostiene. È consapevole della sua crescita e del suo scopo, dei suoi vicini nel giardino e di tutti gli elementi che lo sostengono. È consapevole che il suo scopo è servire un bene maggiore. Alla maturità quando viene preso dal giardino ed introdotto in un ambiente diverso sperimenta una trasformazione e sperimenta ancora un’altra trasformazione quando viene consumato e sperimentato da un altro regno. Tutte queste esperienze si verificano come sensazioni cellulari; esse appartengono alla specie ed al regno.
Siamo consapevoli che voi siete preoccupati per il vostro futuro, tuttavia ci chiediamo se così è perché non vi preoccupate del presente? È uno dei molti aspetti dell’umanità che non comprendiamo. Da parte nostra, continueremo ad offrire noi stessi come facciamo, completamente, totalmente, e in un servizio incondizionato a quello che chiamiamo la Grande Meraviglia. Siamo felici di essere ciò che siamo.

Parla il Regno Animale:
Vi offriamo queste parole in una della vostre lingue comunemente usate. Parliamo in molte lingue e produciamo molti suoni, ma il nostro metodo di comunicazione più comune è quello che voi chiamate il linguaggio del corpo. Anche voi parlate questo linguaggio più spesso di quanto pensiate, ma spesso preferite usare le parole per dire ciò che intendete anche quando i vostri occhi ed il vostro corpo vi contraddicono. Nella nostra lingua non c’è l’inganno sottile, nessun tentativo di imbrogliare. Quando abbiamo fame le nostre intenzioni sono ben conosciute, ed anche al riparo di cespugli o al buio la nostra energia emette una frequenza che dice ciò che le parole non potrebbero dire.

Comunicazione a Livello Energetico:
Molti di noi sono predatori e lo sono anche molti umani. Ma i nostri metodi di caccia ed i nostri sforzi per nutrire le nostre famiglie affamate differiscono in molti modi importanti. Per esempio, il linguaggio del nostro corpo e la nostra vibrazione potrebbe dire quanto segue: “Sono una mamma e deve nutrire i miei piccoli affamati. Io onoro la tua forza vitale e la scelta che hai fatto di metterti sulla mia strada. Nel prendere la tua vita ti onoro ulteriormente in quanto metterò la tua forza vitale nel mio corpo ed in quello dei miei piccoli.” Ogni specie all’interno del nostro regno offre questi pensieri prima di prendere una vita? No, perché non tutte le specie hanno auto-consapevolezza. Tuttavia, dentro quello che chiamate istinto animale c’è una comunicazione che esiste a livello energetico. Gli uomini non amano considerare sé stessi come predatori e probabilmente preferite definirvi consumatori.
Siamo considerati i più vicini al regno umano in quanto a capacità cerebrale e sviluppo. Comprendiamo che voi considerate alcune delle specie di primati come lontani parenti della razza umana. Speriamo che non vi offendiate se non sempre pensiamo che questo sia un complimento. Quelli che volontariamente si affidano alle vostre cure sperimentali lo fanno per scelta e quelli che tentano di comunicare con voi per mezzo di un linguaggio simbolico fanno lo stesso. Voi credete che la scienza stia investigando la natura, ma per necessità la natura deve volgere uno sguardo prudente verso la scienza. Volontari di ogni specie partecipano ai vostri esperimenti e vivono tra di voi come vedete. È uno sforzo di collaborazione da entrambe le parti sebbene molte volte quello che viene appreso non sembra essere molto vantaggioso o significativo per nessuno di noi.
La nostra storia è varia come la vostra. Molti di noi sono nativi di questo pianeta ma alcune specie nacquero altrove, geneticamente parlando. Troviamo interessante (e fortunato) che i vostri istinti predatori trovino poco interesse per specie che hanno avuto origini altrove. Sembra che ciò che non è nella vostra memoria cellulare risvegli poco o nessun interesse in voi così in qualche modo i nostri sentieri sono paralleli ma non si intersecano. Siamo interessati al presente e al futuro, ma non abbiamo interesse a ricostruire il nostro passato. Questo non è perché siamo soltanto interessati alla sopravvivenza della nostra specie individuale, ma perché comprendiamo che la perfezione ci ha portato a questo momento e ci porterà oltre. Lo sviluppo nel regno animale avviene ad un livello di esperienza diverso da quello umano. Comprendiamo questo e non invidiamo i molti sentieri che l’umanità prende nei suoi sforzi di capire chi e che cosa è mentre cresce in consapevolezza.

La Mancanza di Rispetto per gli Animali può diventare una Preoccupazione per gli Umani:
Che cosa ci preoccupa di più come specie? La longevità di certe specie, la dipartita di alcuni nostri compagni, l’inserimento dell’umanità in habitat che sono preziosi e già ridotti, e la mancanza di consapevolezza con cui i nostri animali vengono presi e considerati come merce per la vendita all’ingrosso. Ci auguriamo che diventiate vegetariani per salvare i nostri numeri? No, comprendiamo le vostre necessità perché comprendiamo le nostre, ma una grave mancanza di preoccupazione per noi può presto diventare una preoccupazione per voi stessi. Quando una specie o un regno ne prevarica un altro il risultato è spesso disastroso per entrambi. Già ci sono virus, infezioni ed altre anomalie negli animali che voi considerate una parte della vostra catena alimentare. Questo non è semplicemente dovuto ad un cattivo trattamento, ma ad una vera interruzione di comunicazione tra e dentro le specie. Il vero rispetto e la comunicazione sostengono il benessere delle specie interagenti e delle specie interconnesse mentre la mancanza di rispetto e la scarsa comunicazione alimentano la malattia che quando ignorata o sottovalutata complica ulteriormente le situazioni. Non vi biasimiamo, semplicemente offriamo questo argomento alla vostra considerazione in quanto si è presentata l’opportunità di dire la verità.

Le Specie stanno considerando di ritirarsi:
Sappiamo che siete preoccupati per i nostri amici che abitano l’oceano ed a ragione. La loro buona volontà verso l’umanità non ha è stata contraccambiata con altrettanta gentilezza. Vi meravigliate davanti agli oceani, allo loro profondità, la loro bellezza e colore e le miriadi di forme di vita che li popolano, ma date la loro permanenza per scontata e non è più così. Il livello di consapevolezza all’interno di ogni specie permette loro di fare scelte collettive all’interno di quella consapevolezza. La presenza continuativa di certe specie, anche di quelle che si contano a migliaia, non è assicurata. Precedenti storici hanno poco terreno su cui lavorare perché mai prima d’ora sono stati necessari tanti adattamenti all’interno di così tante specie. C’è confusione anche tra le specie più senzienti e la scelta di ritirarsi in massa viene considerata a livello energetico. Questa scelta potrebbe seriamente influenzare l’umanità ed i rimanenti regni della terra. Che direste se alcune delle cellule integrali del vostro corpo improvvisamente se ne andassero? Il vostro corpo sarebbe costretto a ricreare se stesso se veramente ciò fosse possibile, le cellule che sono normalmente usate per una funzione dovrebbero immediatamente essere schierate altrove e si creerebbe uno stato di emergenza nel vostro corpo. Sarebbe la stessa cose con gli oceani; essi sono un corpo d’acqua. Collettivamente speriamo che questo non accada. È nostra ulteriore speranza che il modello continuativo di risveglio dell’umanità porti con sé l’attenzione e la preoccupazione che questo argomento merita perché da soli non possiamo fare nulla.
Abbiamo in comune con voi più di quanto la vostra esperienza quotidiana vi offrirebbe. Anche se le nostre attuali circostanze giornaliere possono essere molto diverse, il nostro futuro è più simile che dissimile. Entrambi dipendiamo dalla terra per la nostra sopravvivenza, ma al di là di questo dipendiamo gli uni dagli altri se dobbiamo evolvere in coscienza e consapevolezza. Voi credete che il vostro sviluppo come specie sia legato alla cronologia delle stelle e a ciò che esse porteranno, ma non dimenticate che vista dallo spazio anche la terra appare come una stella. Se desiderate imparare, guadagnare, crescere ed espandere basandovi su ciò che sperate di imparare dagli altri, non desiderereste avere qualcosa da condividere o dimostrare in cambio?

Parla il Regno Minerale:
Siamo il più vecchio regno documentato. È vero che siamo un regno della terra, ma siamo anche molto più di questo. La diversità delle nostre risorse supera una vasta parte dell’universo. Molti di voi si sentono più a loro agio a vivere in una zona geografica piuttosto che in un’altra. Mentre potreste credere che siano la meravigliosa costa, le pianure sconfinate o l’intricata foresta ad attirarvi là, è più probabile che sia la composizione di ciò che c’è sotto terra (il sostegno) a trattenervi. La terra è un insieme di particelle universali di densità che crearono la massa fisica della terra. Questo insieme non è distribuito uniformemente ma in vortici energetici posti in modo unico e strategico. Queste apparenti anomalie conferiscono alla terra la diversità con cui si arricchisce. Esse servono anche come campi di forza energetici passivi/attivi ricettivi/conduttori che canalizzano l’energia universale verso ogni cosa esistente sopra e dentro la terra. La radiazione dal sole massimizza queste energie; intensificando, diminuendo e stimolando il loro effetto al fine di promuovere la crescita accelerata di tutto ciò che è nel raggio di influenza della terra. Queste campi di forza energetici possono influenzare l’ aumento o la diminuzione nella popolazione di ogni specie. Essi influenzano anche il modo in cui vi relazionate al vostro ambiente perché come specie senziente voi “tracciate” queste energie ovunque andiate. La differenza tra sentirvi a casa in una città sovraffollata piuttosto che in un’altra può di conseguenza dipendere da ciò che c’è sotto di voi, il materiale del substrato della terra, o la gioia e l’influenza del regno minerale.

Allinearsi con il Regno Minerale per un’Armoniosa Transizione:
La nostra influenza sopra e tra gli altri regni presto prenderà il centro della scena. Ogni era cosmica porta con sé spostamenti e cambiamenti. Proprio come l’umanità sta sperimentando un risveglio di classi, il riscaldamento globale ed altri fenomeni ambientali stanno attivando un segnale deciso dentro il regno minerale per aumentare il flusso di energia che riceve dal nucleo della terra. Questa stimolazione influenza l’intero regno, ma in modo più specifico i filamenti cristallini che tessono modelli energetici specifici da un capo all’altro del globo. Non è sorprendente che i movimenti del quarzo facciamo funzionare i vostri orologi e termostati e che il silicone organico ed artificiale dia potenza al vostro computer. Mentre il ventunesimo secolo continua ad evolvere, si chiuderà un’era e ne inizierà un’altra. Sebbene queste transizioni siano eventi naturali, quanto difficili o armoniosi siano per l’umanità in qualche modo dipende da come l’umanità entra in relazione con il suo ambiente fisico e non fisico.
Il regno minerale si relaziona all’umanità in modo fisico e non fisico. I nostri regni sono connessi ed uno non è mai lontano o separato dall’altro. I corpi umani contengono minerali che sono anche relativi alla terra; anche i livelli che aiutano l’equilibrio ed il benessere sono in rapporto con quello della terra. Si deve notare che mentre la terra continua ad essere depredata delle sue risorse, lo sarà anche l’umanità. Se la terra perde l’equilibrio, lo perderà anche l’umanità. Le prove di questo sono già in mezzo a voi, perciò è probabile che queste parole non vi sorprendano. Se desiderate rinforzare i vostri corpi è consigliabile incrementare la vostra dieta con minerali. Non sarebbe anche sensato aumentare le riserve della terra piuttosto che esaurirle?

Com’è l’Interno della Terra?
Sono state avanzate molte teorie su come sia l’interno della Terra. Queste teorie hanno sollevato più domande che risposte ed hanno anche suscitato una buona dose di retorica controversa. Nel trattare questo argomento speriamo di soddisfare le menti curiose e placare le paure sotterranee. La terra è cava in alcuni posti e alquanto solida in altri. Sebbene la terra sia perfetta, la perfetta uniformità non sarebbe una descrizione esatta. La diversità è sempre stata la forza trainante in tutte le decisioni relative all’evoluzione. La massa terrestre non è distribuita in modo uniforme sulla terra, è in equilibrio ma non uniforme. Lo stesso vale per l’interno della terra; è in equilibrio all’interno della struttura delle leggi universali che la governano. Questo significa che c’è una bio-diversità di tutta la terra ecologica e della materia universale così come dello sviluppo significativo di tutte le specie e culture che scelgono come loro casa l’interno del pianeta.
Al centro della terra c’è il suo nucleo. Il nucleo della terra non è cavo, ma non è fisico. E’ pura energia senziente che può essere paragonata alla radiazione del sole quando dal nucleo si sposta verso l’esterno. Entra poi in un campo di radiazione che amplifica, disperde, riflette ed energizza tutta la vita. Il campo di radiazione inizia il processo di rendere fisica l’energia. Esso ha l’abilità di rendere l’intento della terra solido o denso. L’energia non fisica si sposta e diventa energia solida in “letti” cristallini che producono energia.
Questa è una delle ragioni per cui il regno umano prova una tale attrazione verso i cristalli di ogni tipo, grandezza, colore e forma. Ad un profondo livello di consapevolezza voi siete consapevoli che questa è l’energia della creazione. La vostra partecipazione a questa energia riconosce il vostro desiderio di essere in equilibrio e di stare bene nel cuore e nello spirito, o in modi fisici e non fisici. Ogni specie all’interno del regno minerale attira una forma di energia molto specifica che poi si “spiritualizza.” Questo amplifica le proprietà guaritrici ed arricchenti dell’energia ed in qualche modo le personalizza. Questa personalizzazione le rende più o meno attraenti per voi a seconda della necessità o del desiderio.
Le rocce, i cristalli, le gemme ed i metalli preziosi giocano tutti un ruolo importante nella vostra vita. Perché siete più interessati all’oro giallo che in quello bianco, per esempio, o meno interessati al rame che al platino? Non è esclusivamente per il valore economico o estetico come potreste pensare sebbene l’eredità e la cultura sicuramente influenzino le vostre società. La vostra attrazione si bassa sulla polarità e l’origine dell’anima più che su qualsiasi altro criterio ed è dovere del vostro corpo quale estensione della vostra anima farvi sentire più a vostro agio possibile qui. Il regno minerale vi influenza e vi aiuta dall’interno e dall’esterno, il suo aspetto curativo è la sua natura e la sua natura è di guarire.

Collaborare con il Regno Minerale:
L’energia cristallina è stata usata in precedenza per guarire e potenziare il pianeta, come idea non è nuova ma può certamente esserlo il suo approccio. L’umanità sta appena iniziando a capire in quanti modi il quarzo possa essere usato. Lavorando su queste teorie, presto arriverete ad altri modi di canalizzare piuttosto che di raccogliere energia e guarigione dai minerali. Qual è la differenza? Un metodo collabora con i regni; l’altro li contrasta. L’umanità è ancora in disaccordo su molti argomenti che deve risolvere, i cristalli e l’energia che riveleranno aspetteranno pazientemente finché arriverà il momento giusto. L’energia cristallina non permetterà di essere usata per la costruzione di armi. Questo ha già dato prova di essere dannoso per tutti gli aspetti della terra. Presteremo i nostri sforzi alla tecnologia ma non agli armamenti. Questo è già stato sperimentato e si è trovato che è vero, Una montagna non ha fretta di creare la propria sommità perché sa che la sua incoronazione è assicurata, non c’è nessun altro che attenda di prendere il suo posto. Il regno minerale è stato il primo ed un giorno sarà l’ultimo, ma, malgrado tutto, quel tempo si rivelerà al di là dell’adesso.
È evidente che il regno minerale è il più denso o solido di tutti, ma le proprietà che lo governano e lo dirigono sono anche le più sottili. Anche la crescita dell’umanità è stata sottile paragonata alla vita su altri mondi, ma questo presto cambierà. Con l’aiuto dei regni suoi partner tutto si sposterà in luoghi di più elevata consapevolezza. È desiderio del regno minerale che la vostra transizione avvenga nel modo più dolce possibile. Ci auguriamo che continuerete ad apprezzare l’aiuto che vi offriamo dall’interno, dall’esterno e da sotto. Continueremo a renderci disponibili per voi finché non riceveremo istruzioni dalla saggezza e dall’intelligenza che trascende la nostra di comportarci diversamente.

Parla Gaia:
Poiché avete apprezzato le parole dei regni che vi ho offerto un giorno presto altri daranno il benvenuto ad un nuovo regno in mezzo a loro. La prossima generazione di umanità è destinata a diventare la prima ad essere considerata geneticamente divina. Questi esseri nasceranno all’inizio del 2007 e raggiungeranno la maturità in ventidue anni. Il loro programma sarà chiaramente pacifico e la loro natura espansivamente creativa. Essi saranno ingegneri, architetti, scienziati e guaritori. Saranno interessati a guarire il presente e a creare il futuro. Voi vedrete ed osserverete il colore dei loro occhi che saranno decisamente violetti. Più tardi, noterete le loro azioni, che influenzeranno positivamente le vostre e confermeranno la vita che avete desiderato vivere.

Non posso più offrirvi "prove costume" nelle quali voi migliorate i vostri costumi ma non la vostra parte, ma continuo ad impegnarmi nell'evoluzione di una coscienza consapevole che farà risplendre la vostra vera natura ora e sempre. Sono sempre in debito con voi; presente con il cuore ed irrimediabilmente al vostro servizio.

- Gaia -



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lunedì 29 agosto 2011

Meditazione della Luna Nuova!


- La Danza della Luna Nuova -
"Meditazione lunare"
tratta dal libro di Barbara Coffani
"La Danza della Luna"



La luna nuova o nera ha un significato ambivalente. Poiché manca nel cielo, ma solo temporaneamente, poiché in essa coincidono la fine di un ciclo e l’inizio di un altro, poiché c’è senza mostrarsi e si mostra nascosta, essa è al tempo stesso la luna della fine ma anche dell’origine. Essa rappresenta ciò che non c’è più, ciò che è finito, la conclusione di un processo, in una parola simboleggia la Morte fisica e metaforica, ed è collegata alla stagione dell’inverno.
Nella nostra società è raro assistere alla morte fisica reale. E’ un evento medicalizzato: i malati terminali, i vecchi in fin di vita, le persone in coma sono ricoverate in ospedale e muoiono lontane dalla famiglia, a volte purtroppo da sole. Assistiamo quasi esclusivamente a scene di morte fisica virtuali: siamo abituati alla televisione e la morte documentata nei telegiornali ci fa lo stesso effetto di quella fittizia in un film.
Era diverso nelle nostre campagne, fino a non molti anni fa. Quando ero bambina i vecchi non andavano nelle case di riposo, ma restavano in casa accuditi dai familiari, e spesso morivano nel loro letto. I funerali partivano dalle case private: la camera ardente veniva allestita in sala, i familiari e gli amici vegliavano la salma. I genitori e spesso i nonni, spiegavano con naturalezza e semplicità ciò che era accaduto, mentre oggi si tende ad evitare di parlare di morte ad un bambino. Ricordo che una volta, nel corso di una conversazione con un conoscente, avendo appreso che un tale era morto mia nonna commentò:
“Meglio, poveretto, meglio”. Io dissi “Come sei cattiva, nonna. Perché sei contenta che sia morto?” E lei, con molta calma, mi spiegò: “Perché era molto malato, stava male, e ora ha smesso di soffrire”. Così va vista la Morte, così non fa paura. Non va considerata fine ma soluzione: sia in concreto che metaforicamente, morte significa soluzione, passaggio ad altra situazione, magari preludio alla possibilità di cambiare in meglio.
Morire, sia fisicamente che simbolicamente, è difficile, duro e penoso, come venire al mondo, come ogni passaggio. La colpa di tale difficoltà è nostra: siamo molto legati alla nostra situazione presente, crediamo sia tutto ciò che abbiamo, vi attribuiamo un’importanza maggiore di quanto abbia in realtà, e abbandonarla ci sembra un evento catastrofico che definiamo appunto “la fine”. Mettendoci in quest’ottica compiamo due errori. In primo luogo confondiamo l’emozione con ciò che la provoca; confondiamo la paura di lasciar andare, la paura del cambiamento, la paura della morte con la morte stessa, forse perché essendo intimamente coinvolti non riusciamo ad essere obiettivi.
In realtà la morte non ha niente a che vedere con la nostra paura. Essa non coincide con l’emozione che suscita – la paura - ma con l’azione che è - il passaggio o il cambiamento o la morte fisica reale, ed è lo strumento che ci consente di andare oltre. In secondo luogo ci autolimitiamo: noi non siamo solo ciò che siamo hic et nunc né ciò che abbiamo ora, il lavoro, la casa, il partner ecc. Possiamo essere tutt’altro, e chissà cosa potremmo essere in futuro. Aggrappandoci con ostinazione alla situazione presente non pensiamo che può anche capitarci di meglio.
La chiave di volta del passaggio è l’accettazione di un’assenza momentanea di certezze durante la quale saremo in balia del caos: passare implica che abbandoniamo ciò a cui siamo legati e abituati, e che accettiamo un periodo senza chiarezza, senza riferimenti; probabilmente anche di stasi, di immobilità, di impossibilità di agire, senza scopo apparente
.
Questo vuole dirci la luna nera: essa si annulla, si oscura per poter tornare a risplendere.
E’ una luna velata, la sua assenza è soltanto apparente, contiene in sé il germe della luna futura. Anche noi accettiamo di fermarci per un po’ al buio. Evitiamo di pensare e di agitarci, riposiamoci, stiamo in attesa, stiamo a vedere cosa accade: gli eventi sanno già come andare, le situazioni si risolvono da sole, le cose vanno a posto senza il nostro nevrotico intervento.

“Passare” e “andare oltre” sono sinonimi, ma sono anche l’uno causa dell’altro: infatti per “andare oltre” bisogna “passare”.
Per crescere, la luna deve prima morire. Nel Vangelo si dice che il seme deve marcire nella terra per germogliare, e lo stesso
Gesù rimase tre giorni nell’Aldilà prima di riapparire. Perché venga la primavera deve passare l’inverno. Ecco perché la luna nera è detta anche luna nuova e luna dell’origine.
Sotto questo aspetto mi sembra splendidamente rappresentata dalla donna velata. La donna velata è una vecchia amica, un’habituée dei nostri sogni e della nostra realtà, e prima o poi tutti dobbiamo fare i conti con lei.

Qualche anno fa ho fatto questi sogni “a puntate”.
La prima volta ho sognato di trovarmi in una casa che esiste realmente: essa confinava con quella dove sono nata ed era abitata da una coppia di anziani che andavo spesso a trovare da bambina, e che ora sono morti . Nel sogno entravo in cucina, vedevo la tavola apparecchiata e le sedie scostate, sapevo che i proprietari avevano appena terminato il pranzo ed erano usciti, e che sarebbero tornati di lì a poco. Nonostante nella realtà frequentassi spesso quel luogo, nel sogno non mi sentivo a mio agio perché mi trovavo in casa di qualcuno durante la sua assenza.
Poi sorgeva un senso di angoscia: forse i proprietari non sarebbero tornati affatto, forse erano morti. Improvvisamente sentivo dei passi al piano di sopra, venivo assalita dal panico e fuggivo. Mi svegliavo sudata e turbata, col batticuore.
La seconda volta ripetevo il sogno, ma c’era mia madre con me e quando sentivo i passi al piano di sopra e volevo scappare ella mi tratteneva: mi diceva
Aspetta un momento, aspetta un momento”. Io avevo paura, e non capivo perché mi trattenesse e mi costringesse a sopportare qualcosa che mi spaventava così tanto. I passi si facevano più vicini e scendevano le scale, ed io scappavo fuori, e mi svegliavo. A questo punto ero così turbata che per un certo periodo avevo perfino paura di addormentarmi da sola. Sapevo chi stava scendendo da quelle scale, e ne ero terrorizzata. La terza volta mia madre riusciva a trattenermi e mi costringeva a guardare chi scendeva dalle scale: era una giovane donna della mia età, simile a me, interamente coperta di veli bianchi dalla testa ai piedi. L’apparizione era assolutamente innocua: non era né brutta, né spaventosa, né minacciosa o malintenzionata, non parlava né faceva nulla; quasi mi somigliava, anzi a dire la verità ero proprio io. Era il fatto di doverla affrontare, di doverla vedere, di doverla guardare che mi sconvolgeva, e un attimo prima che comparisse credevo che avrei fatto un infarto per la paura. Ho chiesto un’interpretazione di questo sogno. Mi hanno detto che quella donna è il fantasma di una mia vita precedente che vive in quella casa perché lì è accaduto qualcosa che mi ha fatto stare male. E’ senz’altro un’interpretazione suggestiva, però credo esista una lettura più semplice. Mi lasciava perplessa il ruolo di mia madre nel sogno: non capivo perché fosse così sadica da costringermi ad avere paura, e nel contempo avevo fiducia in lei e capivo che non mi avrebbe mai obbligata a fare qualcosa che mi potesse danneggiare. Perché mi diceva Aspetta, aspetta ancora un momento”? Io volevo scappare e lei mi tratteneva. Mi obbligava a fare ciò che non volevo, ma cos’è che non volevo fare? Non volevo guardare, non volevo vedere. Mi sono resa conto che la radice del mio terrore non era in ciò che avrebbe potuto farmi la donna velata, ma nell’azione del vederla. A questo punto ho fatto un’equazione: la donna velata è il mio problema, quindi la paura di affrontarla è la paura di affrontare il mio problema.

La donna velata è simbolo di qualunque cosa ci spaventi o ci preoccupi. Non è cattiva, non ci vuole fare del male; i suoi veli ci spaventano perché sembra che nascondano chissà che mostro, ma siamo noi a metterglieli, perché siamo noi a non volerla vedere.
Se però ci poniamo nell’ottica in cui ciò il nostro incubo in realtà vuole insegnarci qualcosa, possiamo capire cosa vuole dirci se comunichiamo con l’incubo. Non possiamo ignorare ciò che ci turba. Se abbiamo un problema e fingiamo di non averlo, se ci ostiniamo ad ignorarlo, esso lungi dallo scomparire rimane tragicamente lì col fiato sul nostro collo, a perseguitarci, e molto probabilmente salterà fuori ingigantito proprio nel momento meno opportuno. Se ci siamo resi conto che quel problema esiste, dobbiamo semplicemente prenderne atto. Dobbiamo ammettere la sua esistenza, “riconoscerlo”, perché solo così possiamo anche “conoscerlo” e capire come risolverlo. La donna velata dunque è un vero e proprio maestro: essa ha non solo lo scopo di insegnarci qualcosa attraverso le nostre paure, ma anche di spingerci ad affrontare i nostri problemi. Tramite questo simbolo allora la luna nuova acquisisce la sua più importante valenza, divenendo la luna dell’insegnamento profondo. Ci fa capire cosa siamo, e ci insegna ad accettarci. Se nella fase precedente lavoravamo sulle nostre esperienze, ora siamo già oltre e lavoriamo su noi stessi. Siamo completamente inerti, immobili, ripiegati su di noi, involti, rivolti al nostro interno, come se fosse giunta la morte o fossimo ancora allo stadio fetale: non agiamo più noi fisicamente ma agisce la nostra anima, che lavora per astrarre, per sintetizzare tutto il passato al fine di produrne conoscenza.



Meditazioni

Esercizio n. 1 – Il cane
Molto probabilmente dalle finestre dei nostri appartamenti di città le stelle non si vedono, e forse, visto il clima pazzo degli ultimi anni e l’inquinamento atmosferico, nemmeno dalle finestre delle case di campagna si riesce più a vedere molto, ma una cosa è certa: la luna, quando c’è, si vede. E manca nel cielo ormai da tre giorni. Ecco il momento giusto per eseguire questo esercizio.

Sdraiatevi a terra in posizione supina, imitando la posizione di un cane a cuccia: tenete le gambe leggermente divaricate, le braccia piegate, gli avambracci vicini al petto e le mani vicine al viso, ai lati del naso.
Rilassatevi e respirate tranquillamente; il respiro rimbalza sulle mani, dunque potete controllarlo molto facilmente: seguitelo, concentratevi su di esso, non pensate ad altro.
Di tanto in tanto alzate lo sguardo, se occorre alzate il capo, per guardare il cielo: la luna non c’è ancora, ma verrà …
Socchiudete gli occhi, e fissate un punto basso vicino al vostro naso, così come accade quando si è assorti, come il cane a cuccia mentre sonnecchia.
Siete perfettamente rilassati, perfettamente a vostro agio. Non siete assenti, non siete estraniati: anzi, lo stato di totale rilassamento vi permette di essere completamente dentro alle cose, molto presenti, e tutti i vostri sensi sono dilatati e amplificati…
Fissare il punto basso vicino al vostro naso vi evita distrazioni visive, dando potere all’udito e all’olfatto…
Annusate l’aria…Ascoltate ogni rumore…Sentite come si amplifica, se rinunciate al potere ingannatore della vista…
State aspettando, aspettando che torni la luna con la sua luce…
State aspettando degli sviluppi, dei cambiamenti, delle novità…
Siate fiduciosi: i momenti di attesa servono a rigenerarci, a recuperare le forze, ci preparano all’azione che verrà…
Non ha senso opporsi al flusso degli eventi… Essi sono perfettamente concatenati, non occorre un nostro intervento per risolvere una situazione negativa…
La soluzione giungerà da sé, naturalmente, morbidamente…senza alcuno sforzo…
State tranquilli, accettate l’attesa, e trasformatela in un tempo per voi, per stare con voi stessi, senza nessun’altra finalità che il farvi compagnia e il riposarvi…
Abbandonatevi alla calma della notte…E’ nella notte che fluttuano i consigli, le soluzioni, le idee…Così come è nella notte che nascono i bambini…Lasciate da parte ogni pensiero, lasciate emergere la soluzione che fluttua nella notte del vostro inconscio…
Godetevi per un po’ la pace e la calma di questa notte, poi iniziate a stirarvi (da quanto tempo non lo fate più?), mettetevi a sedere, guardatevi attorno, e riprendete consapevolezza del luogo dove vi trovate.

L’ideale sarebbe svolgere questo esercizio prima di andare a dormire. Molto probabilmente, col mattino successivo o con la luna piena arriverà la soluzione che cercate.
Variante
Potete svolgere quest’esercizio anche solamente per recuperare le forze, senza necessariamente prepararvi ad una azione.



Esercizio n. 2 – L’incontro
Concentratevi sul problema che vi assilla, o su ciò che vi è “ostile”, “nemico” e immaginatelo come una donna interamente coperta di veli bianchi, come la luna che non c’è...
Respirate con calma, poi immaginate di camminare verso questa donna: lei vi guarda, immobile, attraverso i suoi veli…
Parlate con garbo, lentamente, e chiedetele “
Chi sei?
Immaginate che vi risponda con il nome del vostro problema, ad esempio
Sono la tua preoccupazione per il lavoro

Chiedete:
Cosa sei venuta ad insegnarmi? Perché io so che tu sei qui per insegnarmi qualcosa, e ho paura di te, ma non ne avrò più quando ti avrò conosciuta…
Pensate che la dea velata è parte di noi, la parte di noi che non vogliamo riconoscere, e ci fa soffrire perché lotta per emergere e farsi accettare…
Essa è ciò che sappiamo già ma non siamo capaci di ammettere…
Tendetele la mano, chiedetele di condurvi alla soluzione, chiedetele di farsi conoscere, ditele che siete disposti ad accettarla, ad accoglierla...
Parlatele con dolcezza, parlatevi con dolcezza… Accarezzatela, se credete, ma non tentate di sollevare i suoi veli…né chiedetele di farlo…lei è fatta così, esiste solo con quei veli, essi sono parte di lei, sono la sua essenza…
Non forzatela: siate calmi, pacati, perché ha bisogno di molta dolcezza…
Anche se non dovesse rispondervi, ringraziatela, e chiedetele il permesso di congedarvi, e quando sentite che potete farlo, aprite gli occhi e riprendete contatto con l’ambiente circostante.
E’ utile frequentare la dea velata e abituarsi alla sua presenza. Ella fa parte di noi: perché ostinarsi a non riconoscerlo?




Funzioni
Esercizi di questo tipo ci abituano a non irrigidirci, a non arroccarci su posizioni da cui non trarremmo alcun vantaggio. Piuttosto privilegiamo la morbidezza, l’accettazione, e se proprio non ci sentiamo pronti per incontrare ed accogliere ciò che ci disturba, quanto meno non ostiniamoci a combatterlo, ma fermiamoci a riposare e a recuperare le forze.





Credits to:
Testo originale di Barbara Coffani per http://www.ilcerchiodellaluna.it 2006
Inserito nel sito
www.ilcerchiodellaluna.it il 23 gennaio 2006



© il testo è dal luglio 2009 edito con altri di Barbara Pollettini
in un volume ed acquistabile via web:
titolo:
"La Danza della Luna"
pubblicato con
www.ilmiolibro.it

Bibliografia:Miranda Gray, "Luna Rossa". Macro Edizioni
Marija Gimbutas,
"Il linguaggio della Dea", Longanesi & C.




domenica 28 agosto 2011

Chiccherie & Storie di Fate: "E' qui la Fata Turchina!"


L'Arrivo al Cottege della Fata
più famosa delle fiabe!



Oh! Cari viandanti buona sera!
Entrate pure, scusate il disordine, oggi è venuta al cottege a trovarmi la Fata Turchina e ha subito lasciato in giro le sue turchine cose. Essendo smemorina come me, dice d'aver perso bacchetta magica e valigia fatata! Oh santo cielo! Secondo me saranno sotto il suo letto... Tra un po' vado a controllare poverina...
Beh, visita proprio inaspettata questa! E' proprio bello ospitarla una volta all'anno, arriva sempre verso fine agosto-primi di settembre, dice d'aver più lavoro con i caldi!
Ora resterà un po' qui a rilassarsi da me... quindi, non temete, lei accetta molto volentieri la vostra compagnia, potreste chiederle qualche consiglio o qualche curiosità sorseggiando un buon thé verde fresco all'ombra del gran salice... fate pure, siete liberi di girare con noi per queste stanze!
Ah, dimenticavo di dirvi... il suo nome vero è ovviamnte Fata Turchina ma io la chiamo scherzosamente  Miss Blue Peggy Sue!
Vi racconto qui sotto un po' della sua storia, e poi... un po' di chiccherie sue personali.
Insomma... qualche buon consiglio per diventare una perfetta Fata Turchina!



- La nascita della fata Turchina -




Turchesina era una fatina piccina, piccina, nata in una splendida  luminosa mattina da una goccia di brina, aveva il volto di una bambina, e negli occhi una luce serena.

Ciaò!

Alle sue spalle qualcuno parlò e la fatina per la paura nello stagno scivolò, per fortuna passava di lì un psce ragno che le evitò di farsi nello stagno uno spiacevole bagno:

Lasciami pure qua buon pesce, voglio veder se a camminare mi riesce!

Il pesce a riva la lasciò e Fatina Turchesina a camminare subito imparò.

Ciaò!

Di nuovo quella voce scillante, la fatina stavolta si girò all'istante, il colpevole di quel tuffo era un piccolo grillo parlante.

Chiedo scusa, ma non riesco mai a tener la bucca chiusa!

Disse il Grillo Parlante nel saltellar allegramente.

Figurati non è successo niente!

Rispose la Fatina serenamente. Sulla riva un topino aveva da poco perso un dentino e lo cercava disperatamente poverino, la piccola fatina nel vederlo tanto affranto, spazzò con un soffio del prato il manto, e fece rotolare il dentino tra le zampine del topino.

Grazie Fatina Turchesina, voglio regalarti questa bacchetta, fatta di legno di ciliegio che dicon abbia un pregio, quella si divenir incantata solo tra le mani di una creatura fatata!

Turchesina prese la bacchetta e in un attimo divenna alta, ma proprio alta.

Sono cresciuta un pochino?

Disse poi guardando dall'alto il Grillo e il Topino, che ora le sembravano ristretti di un tantino.

Sei cresciuta più di un pochino!

Rispose il Grillo Parlante.

Da oggi non ti si potrà più chiamare Fatina Turchesina, da oggi tu sei la Fata Turchina!

E fu così che in una mattina nacque la Fata Turchina da una goccia di brina, che a cavallo di un pesce ragno aveva superato lo stagno e nell'aiutar un topino a ritrovare il proprio dentino, con una bacchetta aveva illuminato il proprio destino e quello di uno speciale bambino-burattino.




Blue Peggy Sue è magicamente nell'aria...

































































































Bella lei! Cara Blue Peggy Sue... tu si che sai come trasformarci in preziose fate turchine moderne, non serve chi sa che, o chi sa che talentuosa magia, basta un tocco così!
Una schioccata di dita, un sorriso dolce, un passo di danza in punta di piedi, e poi... una spruzzata d'azzurro di qui e un pizzico di polvere di fata luciccante di lì!
Incantevole... come il turchese mare e il celeste cielo!
Libera come una libellula, un uccellino canterino o una delicata farfallina...
Con te sempre noi siamo! Così sia!
Bididi-bodidi-bù!

With Love
-Queen Mab-

P.S: Le ho ritrovato la bacchetta!!!




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