Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

mercoledì 30 marzo 2011

I 5 Arcangeli custodi della Terra




Tra tutti gli Angeli che ci guidano e ci amano, gli Arcangeli Custodi (anche conosciuti come Arcangeli Guardiani) sono quelli che particolarmente fanno sentire la loro presenza sulla Terra inviandoci costantemente amore, messaggi e miracoli.
La loro energia è come un torrente che scorre, dissetando le nostre vite e quelle di coloro intorno noi. Tutti gli altri angeli rispondono alla loro chiamata e alle loro energie aiutando a diffondere l’amore e la saggezza di questi Arcangeli.
Gli Arcangeli sono molto potenti e sono coloro che portano l’energia dell’amore, la saggezza, la guarigione, la compassione, la giustizia, la pace, la serenità e la comprensione. Noi possiamo chiamare un arcangelo quando desideriamo amore puro nelle nostre vite. Loro ci aiutano a raggiungere i nostri obiettivi, a guardare nei nostri cuori, ad amare profondamente e ad esprimerci nella nostra totalità.

Qui sotto potete trovare alcune delle molte caratteristiche di questi arcangeli e in cosa possono assisterci. Quando ricevete l’aiuto di un Arcangelo è sempre un’esperienza unica. Loro sanno di cosa avete bisogno e vi aiutano specificamente. Lasciate che questa piccola guida sia un modo divertente per cominciare a conoscere meglio gli Arcangeli.

Mikael (Arcangelo Michele)Angelo del Fuoco, della Giustizia, del Reiki, della Spada Blu della Guarigione e l’angelo della Comprensione.
Caratteristiche: Mikael è stato uno tra i protagonisti della nostra storia, dell’arte e adesso anche dei film. Spesso raffigurato come un guerriero con l’armatura e la spada blu oppure con un mantello rosso e grandi ali di puro bianco.
Servizio: L’energia di Mikael ci aiuta a comprendere le nostre vite e il mondo intorno a noi. Il suo amore è forte e protettivo. È il migliore Arcangelo da chiamare per purificare case e terre. La sua fiammeggiante spada blu spesso assiste chi pratica Reiki nell’atto di rimuovere le energie negative e purificare pensieri stagnanti. Ha una voce forte e spesso ci spinge nella giusta direzione.

Raphael (Arcangelo Raffaele)
Angelo dell’Aria, del Pensiero, della Guarigione e dei Nuovi Inizi.
Caratteristiche: Raphael viene raffigurato come il messaggero del Cielo. Egli arriva al sorgere del Sole e ci guida durante tutta la giornata.Servizio: Raphael ci porta nuove comprensioni ed esperienze. Spesso la sofferenza e la guarigione sono necessari per la crescita e la consapevolezza interiore. Raphael porta con se il Non-Giudizio, permettendoci di vedere la verità di ogni esperienza. Raphael chiama tutti gli Angeli Guaritori intorno ai malati e li assiste con preghiere curative.


Gabriel (Arcangelo Gabriele) Angelo dell’Acqua, delle Emozioni e dei Desideri più profondi. Angelo dell’Equilibrio tra maschile e femminile e della Compassione.
Caratteristiche: raffigurato sia con aspetto maschile che femminile, Gabriel è stato il messagero per Maria e Muhammad, portando loro grandi intuizioni e nuove sfide.
Servizio: Gabriel ci insegna ad equilibrare le energie maschili e femminili dentro di noi. Nelle nostre vite abbiamo bisogno sia della forte energia maschile, sia dell’amorevole e calda energia femminile. Gabriel ci da spesso intuizioni e illuminazioni sul comportamento da avere o le decisioni da prendere. L’Arcangelo ci mostra inoltre che si può essere potenti ma compassionevoli con se stessi e con gli altri.


Ariel
Angelo della Terra, degli Animali e di tutta la vita sulla Terra. Angelo della Pace della Saggezza e del Manifestare Amore.
Caratteristiche: Ariel è il diretto protettore della Terra. L’arcangelo assicura protezione e sopravvivenza a tutti gli uomini, animali e spiriti. Si dice di questo Arcangelo che sia il più alto di tutti cosi da poter controllare tutta la Creazione.
Servizio: Ariel ci aiuta comprendere la relazione tra tutte le creature viventi. Quest’Arcangelo può rivelare i diversi livelli di energie e realtà che ci circondano. Egli ci insegna la profonda connessione tra tutte le forme di vita e questo pianeta. Egli ci mostra come le nostre azioni influenzano tutta la vita, dal più grande degli alberi al più piccole batterio. Ariel vi aiuterà a creare la pace nel mondo partendo dalla pace nel vostro cuore.


Arcangelo dello Spirito
Lo Spirito Santo, Angelo dell’Amore, l’Angelo di tutti
Caratteristiche: L’Arcangelo dello Spirito è raffigurato come una fiamma accesa all’interno dei nostri cuori. La sua forma è di pura luce, fuoco e di un colore dorato emana dal suo centro.
Servizio: Questo Arcangelo è quello dell’interconnessione tra tutta la Vita. È la scintilla che da vita. È l’Energia Universale dell’Amore che ci connette tutti. Questo Arcangelo connette tutti gli altri angeli della vostra vita. Spesso è colui che riceve e consegna le vostre preghiere.




sabato 26 marzo 2011

La Trasformazione di Cerridwen


La voce della Dea Cerridwen:

"The old and unnecessary wants to die. What passion!
The new prepares to open like a rosebud at the dawn of a new day."

"Il vecchio e l'inutile desiderano morire. Che passione!
Il nuovo si prepara a fiorire come un bocciolo di rosa all'alba di un nuovo giorno"





Originariamente adorata dalle genti del Galles, si dice a che abbia vissuto su un’isola, nel mezzo del lago Tegid, che pare aver preso il nome da suo marito.
Kerridwen (si pronuncia Kerriduen) è una delle più antiche divinità del mondo celtico. Chiamata anche Ceridwen, Cerridwen, Caridwen, Keridwen, Kyrridwen, è la dea del fuoco che alimenta la coscienza trascendente nel suo calderone magico. Come la Dea greca Demetra e la Dea egiziana Iside, Cerridwen è la Grande Dea celtica dell’ispirazione, dell’intelligenza e della conoscenza e il suo “fuoco” è fuoco di luce interiore.
Il nome potrebbe derivare da Cerru - calderone, o Caer - fortezza ed è stato tradotto sia come calderone di saggezza che che come forza di saggezza, oppure potrebbe provenire da Cerd – poesia.

Anche se, nella sua figura mitologica, sono comprese tutte e tre le funzioni lunari delle divinità femminili (fanciulla/madre/anziana) Cerridwen è adorata soprattutto come “Crone”, l’anziana, la strega, con la sua capacità di vedere chiaramente. Funzione che esercita attraverso il suo calderone di saggezza, ispirazione, rinascita e trasformazione.
Il calderone ha un’associazione intima con la femminilità.

Venerata anche come Dea di fertilità, di creatività, dei raccolti, di ispirazione, di conoscenza e di fortuna è invocata come dispensatrice di saggezza e discernimento dai consulenti legali e da chi amministra la giustizia. Inoltre si appella alla sua protezione chi esercita il mestiere astrologo, scienziato, vasaio.

Il suo ruolo di Madre della Poesia è confermato tramite suo figlio Taliesin/Merlino, poeta e bardo.
Una festa in suo onore viene celebrata il 3 luglio e il suo simbolo è la scrofa bianca, simbolo di fertilità, buona fortuna e prosperità.
A volte Cerridwen è denominata (come anche un’altra Dea celtica, Danu) “Anna” o “Annys”, la strega e regina dei morti. È lo spirito della notte e del corpo addormentato della terra nell’inverno, il regno dei morti, contrapposto alla terra dell’estate.
E’ inoltre la sacerdotessa primordiale, chiamata “la Anna Nera dei misteri proibiti”.


Il Mito:

All’inizio del tempo di Arthur viveva in Penllyn - un’isola al centro di un lago oggi chiamato Tegid - un uomo nobile, Tegid Voel con sua moglie Cerridwen, esperta di magia, incantesimi e arte della divinazione.
Da loro nacquero un figlio chiamato Morvran, una figlia chiamata Creirwy ed un ultimo fratello, l’essere più brutto del mondo, Avagddu, il nero, l’oscuro.

Cerridwen quando vide questo figlio, pensò che non sarebbe mai stato ammesso fra gli uomini, a causa della sua bruttezza, a meno che non avesse sviluppato qualche altro merito o conoscenza.

Così secondo le arti dei libri del Fferyllt, si risolse a far bollire per suo figlio un calderone di ispirazione e sapienza (il calderone di Cerridwen era conosciuto come Awen, il calderone del profondo), in modo che potesse venire accolto tra gli uomini in virtù della sua conoscenza dei misteri e della capacità di preveggenza.

Cerridwen cominciò a preparare il calderone, che avrebbe dovuto bollire incessantemente per un anno e un giorno, fino a sprizzare solamente Tre Gocce Benedette di Ispirazione (all’infuori di quelle sole tre gocce la pozione sarebbe risultata la più velenosa del mondo: il suo effetto violento avrebbe spaccato il recipiente e rovesciato il liquido su tutto il paese all’intorno).
A sorvegliare la bollitura e mescolare mise un ragazzo, Gwion Bach e chiamò un uomo cieco di nome Morda per badare al fuoco. Li avvisò di non abbassare la sorveglianza per un anno e un giorno.
Lei stessa si mise a raccogliere, secondo le indicazioni dei libri degli astronomi e nelle ore planetarie giorno per giorno, le sei erbe necessarie.

Un giorno, verso la conclusione dell’anno, mentre Cerridwen stava raccogliendo le ultime erbe e intrecciando incantesimi, successe che tre gocce del liquore magico dal calderone ribollente schizzarono sulle dita di Gwion Bach.
A causa della bruciatura Gwion portò istintivamente le dita alla bocca.
In quel momento stesso la magia lo avvolse all’improvviso: poté “sentire” tutto il mondo e capire tutti i segreti del passato e del futuro. Naturalmente percepì il pericolo immediato in cui si trovava e capì di doversi difendere con tutte le sua capacità dall’ira di Cerridwen. Terrorizzato fuggì mentre il calderone scoppiava in due, perché tutto il liquore all’interno di esso era tossico.

Quando Cerridwen vide perduto tutto il lavoro dell’anno, colpì Morda il cieco sulla testa fino a che uno dei suoi occhi non cadde fuori dall’orbita. Il vecchio disse: “Tu mi hai sfigurato inutilmente dato che non sono colpevole. La perdita non è a causa mia. E’ Gwion Bach che lo ha rubato”.

Così Cerridwen infuriata si mise a inseguire il ragazzo, ma questo, facendo ricorso alle sue nuove arti magiche si trasformò in lepre e si mise a correre.
Allora Cerridwen si trasformò a sua volta in levriero e lo braccò. Ma Gwion arrivò vicino a un fiume e si tramutò in pesce e Cerridwen, sotto forma d’una lontra femmina, lo inseguì sott’acqua, fino a che lui non emerse e si trasformò in uccello; lei, allora, diventò un falco e non gli diede tregua per tutto lo spazio del cielo.
Mentre Gwion, esausto, si stava rassegnando a morire vide un mucchio di frumento sul pavimento di un granaio. Cadde fra i chicchi e si tramutò in uno di essi.
Ma Cerridwen, sotto forma di gallina nera si buttò nel frumento e si mise a mangiare. Beccando riuscì a trovare anche il seme di grano, che era in realtà il seme di Gwion e che diede inizio, nel corpo della Dea, a una nuova vita.

La leggenda racconta che dopo nove mesi, il ventinovesimo giorno di aprile, Cerridwen diede alla luce un figlio maschio, un bambino bellissimo. Quando lo vide, a causa della sua bellezza non ebbe più cuore di ucciderlo, come aveva progettato per tutta la gravidanza.
Così lo chiamò Taliesin, che in gallese significa “splendida fronte”; lo depose ben avvolto e a proprio agio, in un coracle, un canestro rivestito di cuoio, e lo lasciò alla deriva in un fiume (o nel mare).

La leggenda prosegue narrando che il bimbo, il primo di maggio, giorno di Beltane, venne salvato da un principe (Elfin, figlio di Gwiddno Garadnhir) che lo rinvenì nella sua peschiera, e diventò il più grande e famoso bardo dei celti: Taliesin, conosciuto anche come Merlino...

La bella storia di Cerridwen e Gwion descrive il percorso iniziatico di un personaggio come Merlino, ma ha in sè tutta la simbologia del Calderone come ventre della Dea. Il calderone è la porta della vita e della morte, il Sacro Graal dell’ Immortalità.


Il Calderone:


La dea druidica della luna, Cerridwen, utilizzava sei erbe magiche per preparare il suo Greal, pozione (è possibile che la parola Graal derivi da qui), sobbollite nel calderone Awen, spirito divino, ispirazione profetica. La pozione doveva bollire a fuoco lento per un anno e un giorno (nel mondo celtico un tempo simbolico che rappresenta la preparazione, lo studio, la pratica che precedono la realizzazione della Magia), e alla fine di quel periodo produceva le Tre Gocce di Saggezza.

Le tre gambe su cui poggia, ricordano la triplice divinità della Luna e del Divino femminile.
Sono presenti anche i quattro elementi della vita: l’acqua che lo colma, il fuoco che lo fa ribollire, le erbe al suo interno che provengono dalla Madre Terra e, nell’aria, il vapore e il profumo.

Il calderone di Cerridwen è un simbolo antico di rinnovamento, di rinascita spirituale, di trasformazione e di abbondanza inesauribile. È il simbolo femminile primario del mondo del pagano e rappresenta il grembo della Grande Dea da cui tutte le cose sono create e nutrite.


L'Inseguimento:

L’inseguimento tra Cerridwen e Gwion, nella cultura druidica, sta a significare i diversi livelli dei riti di iniziazione.
L’inseguimento può inoltre essere visto come rappresentazione dei molti cambiamenti che le nostre anime devono fare, in diverse forme e differenti momenti della vita, prima che possiamo scoprire il motivo stesso della nostra esistenza.

L’inseguimento rituale simbolizza il cambiamento delle stagioni, i cicli della vita, la trasformazione e anche l’adattamento. I programmi possono fallire: non bisogna rimanere attaccati al corso degli eventi precedentemente predisposto, bisogna anche sapersi adattare alle forme inaspettate che i fatti possono prendere per loro conto. Seguire il flusso, modellarsi su di esso, esercitare il discernimento per sapere cosa lasciare e cosa perseguire.


L'Iconografia

Cerridwen corrisponde alla funzione divina del sostegno e del nutrimento; per questo motivo è descritta spesso come un animale magico, la scrofa bianca, che rinasce ogni volta che viene mangiata. Il maiale nella cultura celtica veniva onorato e consumato in modo rituale. La scrofa rappresenta la Dea dispensatrice di vita.
La parola inglese “sow” significa sia scrofa sia seminare: appare così meno sorprendente che Cerridwen sia anche divinità preposta alla protezione del raccolto dei cereali.

Modellata in bamboline formate da spighe viene posta in cima ai covoni e nei granai. Inoltre sue immagini rituali (in forma umana o di corona o di piccola croce celtica), preparate il giorno di Lughnasadh, festa del raccolto, con spighe prese dall’ultimo covone di grano mietuto e ornate con nastri scarlatti, venivano appese dai celti sopra il focolare domestico per tutto l’inverno. La tradizione di posare una composizione di spighe beneauguranti nei granai è ancora diffusa in Italia.

Cerridwen nelle sembianze di corvo, spesso stagliato contro la luna, invece, rappresenta il cambiamento e il "centro" da cui emergono sia la luce che l’oscurità, così mostrando il lato di tutte le cose, sia dell’interiorità (l’occulto) che della parte esteriore della realtà (il manifesto).

Nelle immagini compare spessissimo nel suo aspetto di anziana e strega, nell’atto di rimescolare il calderone formando un movimento a spirale nel liquido.
A volte porta un falcetto legato alla vita simbolo della luna, del raccolto e di morte/rinascita.
Dietro di lei un corso d’acqua rappresenta il fiume da attraversare prima della rinascita.

La Rosa è un altro simbolo di Cerridwen, comune a tutte le dee avaloniane.


La Devozione:

L'arrivo di Cerridwen nella nostra vita indica un momento di "estremità" ma anche di inizio, la necessità di compiere una trasformazione. Dice che qualcosa deve essere lasciato andare, di modo da poter essere sostituito da qulacosa di nuovo.

Cerridwen ci ricorda che siano una parte del processo di rinnovamento cosmico e che la fine è una parte della nostra vita qunto l'inizio. Dobbiano essere preparati al cambiamento perché i cambiamenti arrivano tanto più facilmente quanto sono meno attesi.
Forse stiamo insistendo su un rapporto o un lavoro che non ci serve più o magari abbiamo esercitato il possesso su qualcosa/qualcuno troppo a lungo, oltre la sua vera utilità...

Oppure abbiamo già perso qualcosa ma ancora non riusciamo a lasciarlo andare, o abbiamo dato qualcosa ma... con riserva.
Forse conviviamo ancora con timori, abitudini o sensibilità che rubano potenzialità alla nostra irritazione è male indirizzata e va trasformata (l'ira contro Morda, il cielo inoffensivo).

La lezione di Cerridwen è che possiamo "essere tutto quello che vogliamo essere".
La Dea dice di prendere coraggio per lasciar andare, ma promette che otterremo sempre indietro ciò che lasciamo: in una forma più favorevole e più abbondante.

Ma - attenzione! - Cerridwen, nel relativo ruolo magico di tresformazione che una persona deve affrontare per trasformarsi in un tutto. Se continuerà a trasportare interamente il suo vecchio bagaglio non avrà il posto per la conoscenza nuova che verrà (o sarà troppo affaticata dal carico per trovare nuova ispirazione).
Cerridwen ci dice che anche la morte, che sia reale o metaforica, ha la sua funzione solo quando permette di lasciare il vecchio per abbracciare il nuovo.
E' la madre saggia e non possessiva che alimenta il figlio con tutti gli strumenti della conoscenza, della saggezza e delle arti,  poi lo spinge nel mondo: "Non fermarti! Esplora e cogli il cambiamento! Segui la tua meta!"


Invocare Cerridwen:

Chiamiamola ogni volta che sentiamo la nostra vita stagnare, il passato opprimerci.
Chiamamola quando abbiamo bisogno di rigenerazione e nutrimento. Quando non sappiamo cosa scegliere.
Cerridwen è dispensatrice di coraggio e di capacità di cambiamento, illuminato dalla saggezza.
Chiamiamola quando non riusciamo ad elaborare il lutto dell'aver perso qualcosa, che sia persona, oggetto o abitudine.
Quando ci manca il coraggio o la forza di arrivare alla meta di un progetto lungo e diffcile.
Quando siamo incerti nel nostro ruolo, che sia per la nostra vita o nel guidare i nostri figli mentre affrontano il mondo.
Chiamiamola quando l'aria è viziata e pesante, quando facciamo le pulizie di primavera.
Quando siamo stanche di rimescolare nel nostro calderone quella minestra che non vuole mai cuocere.
Quando abbiamo gli occhi annebbiati e ci servirebbe invece una vista da falco.


Il rito di Traformazione di Cerridwen:

Questo rituale può essere condotto a casa o nel posto di lavoro e aiuterà a lsciar anare ciò che deve essere lasciato, per far spazio al fresco e al nuovo.
Mettete nello stereo la vostra musica preferita e aprite tutte le finestre della stanza per far entrare aria pulita e nuova. Tenete pronte carta e penna.

Invocate Cerridwen.
Poi preparatevi immaginando voi stessi come se foste una piccola tromba d'aria. Muovetevi verso ogni armadietto, guardaroba, cassetto o contenitore e tirare fuori tutti gli articoli che non avete usato nell'ultimo anno. TUTTI, inclusi gli oggetti decorativi, i mobili, gli attrezzi, gli abiti ecc.

Man mano che scartate ogni oggetto rompete il vostro legame con esso, benedicendolo e ringraziandolo per la sua passata funzione.
Osservate e accettate tutte le emozioni e i pensieri di resistenza, ma rimanete determinati nel vostro intento (non preoccupatevi: successivamente al rito manderete ogni oggetto a miglior destinazione, liberandovene nel modo più sensato).


Quando avrete messo da parte tutti gli articoli da eliminare, pulite fuori e dentro i contenitori, rendendo pronto lo spazio ad accogliere il nuovo. Pulite molto bene anche tutti gli specchi, le finestre e i pavimenti della stanza.

In conclusione di questo esercizio prendete carta e penna ed annotate una lista almeno di venti (20) nuovi articoli che desiderate introdurre nella vostra vita. Ricopiate questa lista ogni giorno per sette giorni successivi e attendete con fiducia le trasformazioni di Kerridwen...



Testo e ricerca di Maria Giusi Ricotti, 2005
Revisione del 21 febbraio 2009


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giovedì 24 marzo 2011

Esbat di Marzo - Luna piena del Vento



Finalmente nell'aria nuovi profumi... sono i primi delicati fiori, la primavera sta tornando!!!

L'energia comincia ad espandersi verso l'esterno. L'aria mossa dalle brezze è solcata dal volo degli uccelli. Con l'abbondanza delle piogge, le gelate tendono a ridursi, il suolo diventa più soffice e tornano a moltiplicarsi i vermi di terra.
Gli uccelli, attratti dal cibo abbondante, riprendono ad affollare gli alberi e il cielo. Secondo un'antica tradizione l'avvento della bella stagione era annunciato dal ritorno dei corvi, per questo una variante del nome attribuito al ciclo lunare del Vento è Luna del Corvo.

Un'altro volatile simbolo del periodo è la colomba, animale sacro ad Ecate e Apollo.


Quest'anno la lunazione del Vento, inizia nel segno dei Pesci e culmina con un Esbat (Plenilunio) in Vergine. Approfittiamone per organizzarci concretamente ristrutturando la nostra vita spirituale e materiale. Il vento ci spinge al rinnovamento, a spezzare via le stratificazioni e far scintillare tutte le superfici.

Tradizionalmente intorno all'Equinoio di Primavera (cioè tra il 20 e il 22 di Marzo) inizia il tempo delle pulizie primaverili.
Muovendoci come mulinelli di vento puliremo casa e terremo le finestre aperte per far entrare l'aria profumata e i raggi di sole.
Forse ci verrà voglia di fare anche qualche cambiamento, portare qualche nuovo oggetto, aggiungere colore! Possiamo fare tutto questo ispirandoci al rito delle "Trasformazioni di Kerridwen" (che posterò successivamente), la divinità che ci aiuta ad accettare e far spazio al "nuovo" nella nostra vita.

In questo periodo metteremo nella terra i semi che debbono fiorire con il caldo e metteremo basi concrete alla realizzazione dei nostri progetti.

La Luna del Vento è azione, che imprime una spinta vitale alla stagione dei raccolti, sia nella natura che nel nostro spirito.
E' tempo di relazionarsi agli altri e al mondo, uscire, coltivare, creare... cosa fate ancora qui seduti a leggere? C'è parecchio da fare: iniziate, con serenità e fiducia, con calma e determinazione, ma iniziate!

Per tutte le donne, c'è da ricordare che sotto questa lunazione cade la Festa della Donna (8 Marzo). Soprattutto in questi anni in cui i temi del femminile sono in ridiscussione nella società italiana e ci sono campagne in corso che coinvolgono le donne prima di chiunque, la Festa della Donna è un ottimo momento, per riflettere sul proprio lato femminile, su come farlo fiorire, renderlo ancora più rigoglioso, saldo, potente.



Buon Esbat... e buona fine Marzo! Auguri ai nuovi Arietini!

-QM-

N.B: La scheda sulle caratteristiche del mese la trovate nel post di inizio Marzo: "La Luna del mese di Marzo".
P.S: Mi scuso un sacco per il ritardo di questo post... mi prenderò in anticipo il prossimo mese...

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Chiccherie & Co. - W la vecchia stanza dei giochi!


Joyful-Joyful & Happy Spring!!!

Si sa... con l'arrivo della primavera, siamo tutti più felici e perché no, più infantili del solito...
Pare che mentre apriamo lo scatolone dei giochi, relegato ormai in soffitta, oltre al diario dei segreti ci riaffiorano nel cuore i primi amori... Evviva i vestitini ultra-colorful che ci facevano sognare fin che piroettavamo in mezzo all'erba e quei libri di favole che abbiamo letteralmente consumato... e gli animaletti in miniatura con cui costruivamo intere giungle in salotto? Bentornata Primavera... e... Bentornati Bei Tempi (almeno nel cuore)!
Ecco a voi le ultime novità (vintage ovviamente), vivaci, tenere e gioiose scovate nello scatolone di Etsy.com:

























































... ammettiamolo in fin dei conti siamo tutte delle perfette Amelie!
Divertitevi, sempre!

-QM-

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lunedì 21 marzo 2011

Equinozio di Primavera: Felice Oestara!!!!!



Intorno al 21 Marzo il giorno raggiunge in durata la notte, pari sono dunque le ore diurne e le ore notturne. Per moltissime popolazioni questo fenomeno aveva importanza fondamentale, i popoli dell'Europa settentrionale, celti compresi, pregavano perché il Sole riuscisse a superare questo momento di parità con le tenebre notturne, poiché erano preoccupati che esso ricominciasse a scendere, così che sarebbe stata la fine. Per i popoli che si affacciano sul Mediterraneo questa è la festa della primavera, la Natura si sveglia sempre di più e la vita riprende, questa festa è associata alla fertilità, per i popoli del nord dell’Europa invece la festa della fertilità slitta a Beltane, per le ovvie differenze climatiche.
Nelle tradizioni druidiche odierne, questa festa è detta Alban Eiler, tradotto "Luce della Terra", viene preparata la prima semina benedicendo i semi, è chiamata così perché il Sole si trova sopra l'equatore celeste e quindi da questo momento il giorno domina la notte in durata. In questa giornata il Sole sorge precisamente ad Est e tramonta precisamente ad Ovest, fornendo così dodici ore di luce e dodici ore di buio, la festa segna il punto di transizione tra il lato oscuro e quello chiaro dell'anno, è tempo di riti per nuove speranze, nuovi inizi. Nuove relazioni. Nuovi progetti e cambiamenti di vita.


L'equinozio di primavera è la festa in cui gli Dei s'incontrano e fanno l'amore, il giorno in cui ha nuovamente inizio la vita, siate felici, camminate nei boschi e ascoltate il respiro della Natura, il grido della vita che viene al mondo e che accoglie con un sorriso chi sorride e con pace che non riesce ad essere spensierato. Per i popoli nordici questa festa è dedicata ad Eastre (Eostre; Ostara) Dea della fertilità Germanica e Sassone, in inglese il termine "Pasqua" prende origine proprio da questa Dea e viene detta Easter. Ad Easter è legata strettamente Venere, infatti, Oestare vuol dire "Stella dell'Est" proprio com'era considerata Venere. Sacra è questa Dea è la lepre, un mito racconta di come Lei avesse trasformato un uccello in lepre (o coniglio) e che in questa forma avesse deposto un uovo simbolo di nuova vita, ma la Lepre è associata in moltissime culture alla fertilità, in Grecia era considerata sacra dalla Dea Afrodite e a suo figlio Eros ed era l'animale più adatto da sacrificare in onore della Dea perché talmente fertile da avvicinarsi ad Ella. Per i popoli nordici era associata alla dea della caccia e della Luna, così avveniva in estremo oriente, in Cina, dove oltre ad essere considerata un animale sacro ed associato alla Dea della Luna era un animale totem Yin che proveniva dal Nord, in suo onore venivano regalati, in questo periodo, degli amuleti di giada come portafortuna. In alcune regioni delle Isole Britanniche fino a poco tempo fa era un sacrilegio mangiare le lepri, in antichità lo era anche per i Celti, che però sospendevano proprio in questo periodo il divieto per poter partecipare alla fertilità, cibandosi dell'animale che n'era il simbolo. In molte tradizioni europee, cinesi, africane e indiane la lepre è disegnata sulla Luna, ed anche per questo era associata a tutte le Dee lunari. Una leggenda buddista narra che una lepre si buttò nel fuoco per sfamare il Buddha affamato, questi per ricompensarla impresse la sua immagine sulla Luna. Ma la lepre è associata a numerosissime divinità, da Freya che era seguita da un corteo di lepri ad Osiride come simbolo della sua rinascita e ancora a Thot e, Mercurio in quanto messaggeri, Venere, Ostara come divinità fertili. La Lepre è rimasta nella simbologia della Pasqua (prima domenica dopo la prima Luna Piena successiva all'equinozio di primavera), così com'è rimasto l'uovo principio di vita. L'uovo in moltissime mitologie è il principio da cui tutto ha vita, nella mitologia greca antica fu Eurinone la Dea di ogni cosa, in altre parole il Caos primordiale, a plasmare il Vento del Nord nel serpente Ofione, per accoppiarsi con lui Eurinone si trasformò in colomba e successivamente depose un uovo, l'Uovo Universale, da cui ebbe origine la Vita. Anche la colomba ha un grosso ritorno nella Pasqua cristiana. La celebrazione dell'equinozio di primavera è la celebrazione della vita odierna e futura. In passato le prime uova di primavera venivano cotte e poi dipinte, poi venivano donate come simbolo di fertilità e buona speranza, si accendevano grandi falò in cui veniva messa la bambola di frumento o grano fatta durante l'ultimo raccolto, del precedente anno, e le ceneri venivano utilizzate per fertilizzare i campi che andavano seminati. Gli Dei sono ancora giovani, ma le loro forze crescono sempre di più, il loro potere aumenta giorno dopo giorno, fornendo alla Natura grand'energia.
E' la magia del nuovo inizio, nel meraviglioso equilibrio di luce e buio dell'Equinozio di Primavera (da "equum nocti", uguale alla notte). Siamo al Mattino del Mondo, nella luce crescente e chiara che rende i giorni del buio un ricordo che inizia ad annebbiarsi.
Nell'equilibrio, nell'armonia di luce e buio, luna e sole, maschile e femminile, ci viene incontro un mondo nuovo, ricco di promesse, di fertilità, di apertura, di possibilità e colori. La Primavera,, stagione di espansione, di creatività e di danza gioiosa.
La natura ci viene incontro nella grazia e nella vitalità della sua fanciullezza e tradizionalmente le feste legate all'equinozio celebravano dee fanciulle come Persefone-Kore, dea greca dal duplice volto di fanciulla e regina degli inferi.

credits to:
Anna Pirera, 2007 in  http://www.ilcerchiodellaluna.it/