L'Oltre Luogo, n° 27: Style to Love

- My BOHO Lifestyle Love -

So BOHO CHIC! Che èèè???

beh, intanto buon fine settimana di metà d'agosto... Anche se l'aria che tira qui dentro da me è più da sensualità autunnale che da Ferragosto... Dunque:

Siamo qui tutte riunite in questo cottage perché la padrona di casa ha voluto tirare un po' di "somme", non monetarie ma di "gusto"!

La sottoscritta fata dei boschi, adora la perfezione e le cose ben curate e armoniosamente disposte ma poi come avrete notato, a seconda di che posta o telegramma arriva fin qui, cambia come il vento direzione dei pensieri e s'agita tutt'un'tratto per rovistare ciò che meglio le aggrada da mettere in mostra nella sua vetrinetta del salotto a seconda dell'umore (e del vento sempre), le fatine che girano in giardino poi son più disordinate di tre uomini messi insieme! Così il mio perfettino e aereo gusto "shabby" e la mia mania di includere pur sempre tutto ciò che anticamente strano e/o artistico esiste a questo mondo (rametti, sassolini, piume o ali di farfalla che trovo in giro compresi), se ne va tutto in mosca (per non dire altro) creando un mix& match di sapori, colori e forme assolutamenti contrastanti m bizzarri all'occhio umano da sembrare quasi deliziosamente/trasandatamente accostati! Colpa mia!

Desidero stanze chiare e pulite per meditare e danzare con la fantasia, poi ci metto dentro di ogni... e non esistono più confini... questo cottage, come la mia anima (lo dico sempre che hanno bisogno di una ripulita ma temo ossessivamente il completo lavaggio mentale), sono diventati col tempo un magazzino di scenografie e di pesanti decorazioni... ho fatto così quattro calcoli e ho trovato il punto focale su cui convergono queste bizzarre linee di intersezione colorate... lo stile Bohemien che tanto adoravo da adolescente l'ho rinnegato e nuovamente ritrovato, o meglio, si è nuovamente ricomposto in casa!!! E' diventata un cimelio da osservazione antropologica...

Elenco degli stili accumulati col tempo che convergono nel termine "bohemien" (sì come quello di Boaudelaire): etnico, fairy, shabby, tribal-indian, victorian, old rock, simbolista, natural, arabeggiante, "Art & Craft Society" (preraffaellita in arte), d'avanguardia, decadentismo, romanticismo, Belle-Epoque, romantico, gipsy (= gitano), handmade, vintage, veneziano-bizantino, folk, medievaleggiante, celtico, britannico-nordico... credo basta, ma son sicura che ne troverò altri... abbreviato il tutto in BOHO Lifestyle! E' una mega cozzaglia di cose, non è detto che è uno stile infelice solo perché il decadentismo parigino di fine '800 lo rese tale, esso piuttosto insegna che anche l'ultra bellezza perfezionista prima o poi si consuma e si agretola, il fascino sta proprio in questo... è tutto così bello qui, ma è tutto volutamente trasandato e scucito e "scapigliato" e messo sù a caso; ciò che non è più uno stile, perché troppo eccessivo, diventa automaticamente "Boho" l'istante successivo, la non-curanza e l'estetica lasciata alla sua sorte sono il fulcro più affascinante di questo concetto, perché tutto esce pian piano dalle linee ordinarie del tempo e del rigore logico umano, sfiorando la follia, sfiorando la libertà, abbinandosi perfettamente all'idea del tramonto arancio spezia e del sorgere della vergine luna argentata... Vi prego di farmi un cenno se non avete capito il concetto...

Bene, l'appuntamento di oggi è un po' lungo, ma tranquille sarà interessante, promesso!

Partiamo con un articolo di una blogger anonima, ci immergiamo in un paio di poesie della eterea poetessa Saffo, 2 video-song alternate e ovviamente la carellata di chiccherie e non solo (comprenderò oggi foto e quadri d'epoca). Enjoy!

- Queen Mab -

- Le origini del Boho Style moderno -

"Il mio primo ricordo folk consiste in una matrioska dal predominante colore rosso, che con il suo sorrisetto malizioso ammiccava, invitandomi a condividere i suoi gusti cosacchi. Avrò avuto 5 anni, ma tempo dopo non l'ho tradita! E nemmeno la moda sembra voler abbandonare lo stile gitano.

Correva il decennio 1910- 1919. A Parigi facevano il loro ingresso i Balletts Russes, e questo significò balli sfrenati insieme a costumi variopinti e variamente decorati. Pittori/costumisti come Léon Baskt o Aleksandr Nikolaevic Benua, russi pure loro, diffondevano il gusto orientale. Paul Poiret personalizzò tutto questo per realizzare abiti da harem. A Montparnasse artisti del calibro di Chagall o Kisling intingevano i pennelli nella loro cultura ebraica dell'est e tutti o quasi si lasciavano alle spalle il rigore passato per vivere "a la bohemien". Anni '70, hippy style: pantaloni a zampa, passamanerie, patchwork. YSL nel '69 propone vestiti per i figli dei fiori dell'alta società, e non contento, per l'inverno 1976-77 firma addirittura una collezione "Russa", ispirata ai costumi tradizionali.

Di tutto questo non si dimenticano gli stilisti, che recuperano il folk, interpretandolo secondo le loro corde e rendendolo attuale. Etro crea pantaloni di seta a disegni "paisley" (altrimenti detti "cachemire", derivati dai preziosi scialli in cachemire, appunto, e giunti dall'India a cavallo fra il '700 e l'800); Alberta Ferretti ricorre a frange argentee, specchietti e sete dai motivi asiatici; Angelo Marani usa il patch col floreale e le forme a farfalla su veli impreziositi da ricami in oro; Gucci realizza un caftano in chiffon di seta con maniche a pipistrello e applicazioni di agata tono su tono. Relativamente agli accessori, Caterina Zangrando conferma la sua vena eccentrica con un collare etno di tessuto ricamato a fiori con pompon e pietre dure. Per chi non possa o non voglia (ma io volli, sempre e fortissimamente) permettersi i prezzi da capogiro delle passerelle, ci sono le linee low-cost e e le firme giovani come N.O.L.I.T.A, che per questa spring-summer ci offre gonnelloni dalle fantasie bizantine, sacche nomadi (o, per meglio dire, "boho-bag) e abiti e gilet zingari con crinoline, come volevano gli originali viaggiatori dell'Europa centrale. Aggiungerei, poi, un gilet di camoscio o un chiodo di renna di Twin-Set di Simona Barbieri, qualche pezzo in sangallo firmato I'm Isola Marras e dei pantaloni in "pizzo Cluny", by paola Frani.

E dalle passerelle alle strade, chi si è fatta estimatrice del look qui descritto? Sienna Miller e prima di lei Kate Moss, abili nel mescolare pezzi vintage, by TopShop e haute- couture, tutti rigorosamente zingari, ma anche e soprattutto apparendo leggermente trasandate (apparendo? leggermente?)... mica i figli dei fiori perdevano tempo a pettinarsi?"

- Articolo del 2009 di una blogger mooolto mondana* -

"Sulle belle chiome metti ghirlande"

di Saffo

FRAMMENTO n° 80

Tu, o Dice, sulle belle chiome metti ghirlande,

dalle tenere mani intrecciate con steli di aneto,

poiché le Cariti felici accolgono

chi si orna di fiori: fuggono chi è senza ghirlande.