Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

domenica 28 agosto 2011

Riflessioni sulla Vita: "Se sei solo..."


Sei solo?
di Mike George
(Recensione Articoli - Meditazione Raja Yoga)



Viviamo in un’epoca in cui è facile creare e sentire la pressione della società a stare con un altro. La ricorrenza annuale di S.Valentino può essere gioiosa per qualcuno e triste per qualcun altro che sente di essere ancora senza il/la suo/sua ‘valentino/valentina’. Ci è stato insegnato che innamorarsi è una conquista e che ti mancherà l’amore se non c’è la presenza fissa di una persona speciale nella tua vita. Perciò cerchiamo di spingerci con decisione verso una relazione intima. Attualmente ci sono club di single in cerca di amore, club che procurano incontri ed eventi per relazioni veloci. Giornali e riviste hanno pagine piene di single che cercano altri single in modo da formare una coppia! Abbiamo valanghe di siti web con il fine di aiutarci a trovare l’anima gemella. Ci sono corsi sull’innamoramento, seminari su come attirare il partner perfetto e workshop su come gestire l’altra metà quando la luna di miele è finita.

Ci sono centinaia se non migliaia di terapisti, consulenti e coaches in attesa di essere chiamati a salvare, risuscitare e rimetterci in sesto durante la lotta per far fronte alle complicazioni dovute alla gestione di una relazione intima, della solitudine dovuta all’assenza di una relazione o semplicemente del sentirsi soli in una relazione!

Allora, che sta succedendo…. realmente? Perché ci sono tanti avvocati impegnatissimi a guidarci durante i preparativi nuziali e fuori dai tribunali per accordi, separazioni e divorzi? Perché la massa di rubriche dedicate alla posta del cuore sono inondate delle lacrime e delle bizze di gente in difficoltà con il partner? Potrebbe essere che questa industria della relazione che sembra essere sbucata dal nulla negli ultimi trent’anni, sia dovuta ad una sola cosa, una sola ragione, una sola causa? Potrebbe essere che troviamo difficile sostenere e alimentare una relazione intima genuina con l’altro o gli altri semplicemente perché non conosciamo noi stessi?

Finché non sarai pienamente contento di stare per conto tuo, cioè completamente a tuo agio in tua compagnia, non sarai mai veramente felice con un altro”

Per qualcuno questa frase è terrorizzante e per altri è una profonda verità. Che effetto fa a te? Che sia vera o no è probabile che faccia suonare un campanello e pertanto vale la pena di investigare. Ecco sette osservazioni riguardo ai nostri possibili motivi per stare con un altro che potrebbero influenzare la nostra interpretazione di questa affermazione. Vedi se fanno suonare un campanello anche a te.

1. Molti vogliono qualcuno nella loro vita per poter sfuggire a se stessi, il che significa da ciò che vedono e sentono dentro se stessi. Cercano di nascondersi nell’altro. Per un po’ può funzionare ma è probabile che alla fine verrà tutto a galla!
2. Se ci attacchiamo ad un’altra persona significa che viviamo qualche forma di paura (di solito ansia): paura di perdere o della solitudine. Tuttavia impariamo a sopportare l’ansia e ad interpretarla come normale. Nel frattempo tendiamo a scambiare quell’attaccamento per amore. Non ci accorgiamo che quell’ansia distrugge la nostra felicità e la nostra capacità di donare noi stessi. Aggrapparsi ancora di più può sopprimere la paura, ma poi ritornerà in forme differenti, come sospetto e gelosia. Non sono certamente segnali di unione felice.
3. La ragione per cui desideri stare con qualcuno può essere perché ti preoccupi di ciò che gli altri potrebbero pensare di te vedendoti da solo. Molti di noi hanno imparato a considerare lo stare da soli come un fallimento. Questo significa che la nostra autostima e valore sono esteriorizzati e dipendenti dagli altri. Non è propriamente una buona idea, ma è ciò che molti sono stati programmati e educati a credere di dover fare. Questa dipendenza piano piano erode il rispetto per e la fiducia in noi stessi.

4. Se divieni dipendente da un altro al fine di sentirti rassicurato alla fine danneggerai la tua relazione quando le tue incertezze verranno fuori e si tramuteranno in aspettative. Quando proietti le tue aspettative sull’altro è molto probabile che entrambi proverete una mancanza di libertà. E se non sei un essere libero, non potrai essere felice.

5. Credere che l’altra persona o la sua approvazione sia necessaria per sentirci completi significa che stiamo vivendo nell’illusione di non essere già completi. Assieme a parecchi milioni/miliardi di altri abbiamo probabilmente consumato e digerito le delusioni collettive che bisogna acquisire qualcuno o qualcosa al fine di sentirci completi in noi stessi e perciò nella nostra vita. E tuttavia possiamo conoscere la nostra completezza, e perciò essere interiormente appagati, solamente quando ci liberiamo da qualsiasi bisogno o mancanza che derivano dalla nostra dipendenza da…qualcosa o da qualcuno. Ciò non vuol dire che non accettiamo il dono dell’aiuto e del sostegno dagli altri, specialmente in momenti in cui siamo incapaci di aiutare noi stessi. Significa solo che non usiamo quell’aiuto/sostegno come stimolo interiore né lo ricerchiamo con bramosia.
6. Quando vogliamo e cerchiamo di appartenere a qualcuno significa solo che non siamo pienamente consapevoli che il desiderio di appartenere è semplicemente un profondo desiderio di essere…noi stessi…di nuovo! Voler appartenere ad un altro (a un gruppo o un luogo) significa che stiamo cercando noi stessi in qualcosa o qualcun altro. Una missione impossibile!
7. Quando desideriamo innamorarci di un altro significa che vogliamo ciò che già siamo e che perciò già abbiamo e cioè l’amore stesso! Ma Hollywood e Bollywood hanno fatto un lavoro così brillante da convincerci a credere che l’amore debba essere ricercato e ottenuto dall’esterno di noi stessi. In verità non si può mai perdere l’amore perché l’unica cosa che non possiamo perdere è il nostro sé.

Paradossalmente è solamente quando stai bene con te stesso, in tua compagnia, senza il bisogno di un altro, sapendo di essere già completo, consapevole di possedere già ciò che potresti ricercare da un altro, libero dal desiderio di un romanzo in cui impelagarti, che potresti attrarre colui con il quale, tra quelli che ti circondano, sei più naturalmente in sintonia e in connessione.
In verità arriviamo nudi e soli e ce ne andremo nudi e soli. Nel frattempo ci mettiamo a giocare con gli altri. Ma perdiamo la nostra giocosità, la nostra joie de vivre quando cerchiamo di volere, aggrapparci, attaccarci, possedere e appartenere ad un altro.
Quando conosci te stesso, cioè chi sei realmente e ciò che realmente sei, ti sentirai ugualmente a tuo agio sia da solo che in compagnia degli altri. Solo allora, anche se dovessi essere solo, non sarai mai solo. Potresti arrivare persino a realizzare che pur vivendo nel regno degli accoppiati, in realtà sei sempre solo!

Domanda: Quale tra le sette osservazioni elencate risuona più forte per te?

Riflessione: Che cosa succede quando idealizzi la relazione perfetta?
Azione: Questa settimana dialoga con il tuo partner o amici sulle ragioni per cui le relazioni si sfasciano. Ricercatene i sintomi e le cause radicali.

Beh, che aggiungere, profondo questo messaggio, come solo la Brama Kumaris sa fare, tocca tasti dolenti di se stessi che nessuno vorrebbe far riemergere! Io, anima sola stile uccel di bosco, forse mi sento più legata al punto 5. e 6. e apparentemente al punto 7., ad ogni modo ognuno di noi è diverso e ha diversi modi di "bramare d'attaccarsi" a qualcun'altro...
Fatemi sapere il vostro respondo...
Da mio canto posso solo dire di ricercare qualcuno per vedere se veramente il sentirmi sola è meno appagante! Prima o poi lo scoprirò...
Che la via della consapevolezza vi accompagni o amici miei...
Con affetto,
- Queen Mab -




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