- Tempo è Materia / Luce è Energia! -
di Silvia (BK)
Andiamo a capire
quest’affermazione. Il tempo è stato creato dall’uomo per orientarsi nel suo
mondo che ancora tenta di capire. Ha inventato gli orologi: quello solare, poi
la clessidra con la sabbia, fino a quelli attuali al quarzo e al cesio. Le
specie viventi e l’universo conosciuto come le stelle, i pianeti e il mondo
terrestre hanno un tempo, lo datano con il deteriorarsi delle cose terrrene. I
nostri orologi si basano sull’osservazione del Sole, che tutti i giorni vediamo
sorgere e tramontare. Definiamo l’anno solare in base alla rotazione del pianeta
Terra intorno al Sole, che pur si muove all’interno della sua galassia.
L’universo è immenso e recentemente la fisica ufficiale ha ammesso l’esistenza
di un’energia oscura accanto alla materia oscura. Attualmente, conosciamo
solamente un 10% dell’energia dell’universo, mentre la parte oscura non è stata
studiata.
Cos’è la luce?
I raggi luminosi provengono dalle stelle che differiscono dai pianeti perché
questi ultimi non sono caldi, non emettono luce propria, possono solo
rifletterla, come la luna.
Osserviamo le fasi lunari: come
luna piena, quando la luna appare tutta illuminata come una sfera, luna nuova
quando è completamente buia e non appare, luna crescente quando comincia a
riflettere i raggi solari.
La luce è
eterna. In fisica la luce è considerata una radiazione elettromagnetica
che nel suo comportamento corpuscolare, ossia come particella, rappresenta la
particella fotone, che è senza massa appunto perché rappresenta la luce. Ogni
radiazione che conosciamo può comportarsi come una particella. Quella della
luce, ossia i fotoni, sono particelle senza massa che viaggiano alla velocità
della luce. Sono quindi relativistiche, seguono la relatività di Einstein. La
velocità della luce è il limite che Einstein ha dato per le velocità: in un
secondo i fotoni percorrono 300 km. Dalle nostre osservazioni vediamo arrivare
la luce di una stella che non si trova più nella posizione da dove la stiamo
osservando.
L’eternità.
Possiamo definire eterno o averne percezione, quando entriamo in una meditazione
profonda e cominciamo a non percepire più il nostro corpo e sentire o sembra di
sentire che “non siamo più lì”. Si entra anche nei sogni in quest’altra
dimensione, dove può capitare di sobbalzare dal letto perché eravamo in
pericolo. Poi ci svegliamo e ricordiamo il sogno come un film. A volte capita in
meditazione di perdere la percezione del tempo, di estraniarci completamente e
cadere in uno stato di profonda pace senza tempo.
Einstein dice che alle velocità
relativistiche, ossia prossime a quella della luce, avvengono dei fenomeni quali
la dilatazione del tempo e la contrazione della lunghezza. Queste due grandezze
fisiche sembrano far parte dello stesso oggetto fisico, le due facce della
stessa moneta, come l’energia e la velocità. Alle velocità prossime a questo
limite, il tempo dello stesso fenomeno, come la vita di una particella, si
dilata se osservata in due sistemi di riferimento diversi. Per esempio, la vita
di un muove a riposo ossia nel sistema di riferimento ancorato con la
particella, e dura qualche microsecondo. Nel laboratorio del Gran Sasso si
osservano muoni durare qualche millisecondo dopo aver attraversato i 50 km di
atmosfera terrestre e la roccia. Il tempo è relativo, dipende dall’osservatore,
da dove questi si trova osservando lo stesso fenomeno. Il muone decade in
un’altra particella ossia la sua vita media varia a seconda della velocità con
cui si muove l’osservatore che sta misurando in relazione alla velocità alla
quale avviene il fenomeno. In realtà nulla scompare, semplicemente si trasforma.
Tutto si trasforma, tutte le particelle e cose materiali, ma anche la luce si
trasforma quando si comporta come particella, quando interagisce con altre
particelle, dando origine e diventando elettroni.
Da
questo i famosi pannelli solari il cui principio di funzionamento era già noto
ai tempi di Leonardo.
La
contrazione delle lunghezze è il risultato dell’effetto relativistico su una
sbarra quando questa viene osservata in contesti diversi, per esempio da fermi
con in mano la sbarra, ossia a riposo, oppure su un eurostar, un treno veloce,
per quanto ci è consentito oggi. La sbarra ci sembra più piccola. Con strumenti
idonei potremmo dimostrare che la lunghezza si è contratta. Più raggiungiamo
velocità prossime a quella della luce, più i fenomeni relativistici sono
osservabili.
Le
equazioni relativistiche di Einstein portano alle seguenti formule per la
dilatazione del tempo e la contrazione della lunghezza. Conoscendo che
g=Ö1-ß2, dove ß=v/c, quando la velocità tende al limite c, ß da 0
arriva a 1, g varia da 1 a 0:
Δl=gl
Δt=t/g
Δl
è la contrazione della sbarra di lunghezza l, mentre Δt calcola la dilatazione
della vita media t di una particella o fenomeno, infine g è il fattore
relativistico. La sbarra si può contrarre ed il tempo si può dilatare. Lo spazio
può scomparire al limite delle velocità, difatti il fotone non ha massa. Il
tempo invece si dilata fino ad arrivare ad infinito ¥ perché ricordiamo una
costante divisa per un numero piccolo minore di 1in realtà cresce, aumenta, per
esempio 2 x 0,5 =1, quando il numero tende ad un infinitesimo, 0,000000001 in
realtà aumenta fino ad arrivare ad un numero enorme che si indica con ¥. Quindi
il tempo può dilatarsi fino all’infinito che potremmo definire come eternità
dove lo spazio potrebbe scomparire, la materia si è trasformata tutta
completamente in energia e luce senza tempo.
Quella sensazione di pace,
silenzio, amore e beatitudine, dove si perdono le percezioni di spazio, tempo e
corpo, potrebbe essere una sensazione di eternità e luce che si può chiamare con
tanti nomi diversi: energia, Dio, anima suprema, intelligenza divina, scintilla.
Possiamo definirla un’altra dimensione che ci appartiene perché nel sonno spesso
ci andiamo senza ricordarlo, senza esserne coscienti. Potrebbe essere la stessa
dimensione della meditazione. L’abitudine di meditare può essere l’esplorazione
di questo mondo ancora oggi così inesplorato.
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