Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

sabato 24 settembre 2011

Scienza e Spiritualità: Tempo e Luce...

- Tempo è Materia / Luce è Energia! -
di Silvia (BK)


Andiamo a capire quest’affermazione. Il tempo è stato creato dall’uomo per orientarsi nel suo mondo che ancora tenta di capire. Ha inventato gli orologi: quello solare, poi la clessidra con la sabbia, fino a quelli attuali al quarzo e al cesio. Le specie viventi e l’universo conosciuto come le stelle, i pianeti e il mondo terrestre hanno un tempo, lo datano con il deteriorarsi delle cose terrrene. I nostri orologi si basano sull’osservazione del Sole, che tutti i giorni vediamo sorgere e tramontare. Definiamo l’anno solare in base alla rotazione del pianeta Terra intorno al Sole, che pur si muove all’interno della sua galassia. L’universo è immenso e recentemente la fisica ufficiale ha ammesso l’esistenza di un’energia oscura accanto alla materia oscura. Attualmente, conosciamo solamente un 10% dell’energia dell’universo, mentre la parte oscura non è stata studiata.
Cos’è la luce? I raggi luminosi provengono dalle stelle che differiscono dai pianeti perché questi ultimi non sono caldi, non emettono luce propria, possono solo rifletterla, come la luna.
Osserviamo le fasi lunari: come luna piena, quando la luna appare tutta illuminata come una sfera, luna nuova quando è completamente buia e non appare, luna crescente quando comincia a riflettere i raggi solari.
La luce è eterna. In fisica la luce è considerata una radiazione elettromagnetica che nel suo comportamento corpuscolare, ossia come particella, rappresenta la particella fotone, che è senza massa appunto perché rappresenta la luce. Ogni radiazione che conosciamo può comportarsi come una particella. Quella della luce, ossia i fotoni, sono particelle senza massa che viaggiano alla velocità della luce. Sono quindi relativistiche, seguono la relatività di Einstein. La velocità della luce è il limite che Einstein ha dato per le velocità: in un secondo i fotoni percorrono 300 km. Dalle nostre osservazioni vediamo arrivare la luce di una stella che non si trova più nella posizione da dove la stiamo osservando.
L’eternità. Possiamo definire eterno o averne percezione, quando entriamo in una meditazione profonda e cominciamo a non percepire più il nostro corpo e sentire o sembra di sentire che “non siamo più lì”. Si entra anche nei sogni in quest’altra dimensione, dove può capitare di sobbalzare dal letto perché eravamo in pericolo. Poi ci svegliamo e ricordiamo il sogno come un film. A volte capita in meditazione di perdere la percezione del tempo, di estraniarci completamente e cadere in uno stato di profonda pace senza tempo.
Einstein dice che alle velocità relativistiche, ossia prossime a quella della luce, avvengono dei fenomeni quali la dilatazione del tempo e la contrazione della lunghezza. Queste due grandezze fisiche sembrano far parte dello stesso oggetto fisico, le due facce della stessa moneta, come l’energia e la velocità. Alle velocità prossime a questo limite, il tempo dello stesso fenomeno, come la vita di una particella, si dilata se osservata in due sistemi di riferimento diversi. Per esempio, la vita di un muove a riposo ossia nel sistema di riferimento ancorato con la particella, e dura qualche microsecondo. Nel laboratorio del Gran Sasso si osservano muoni durare qualche millisecondo dopo aver attraversato i 50 km di atmosfera terrestre e la roccia. Il tempo è relativo, dipende dall’osservatore, da dove questi si trova osservando lo stesso fenomeno. Il muone decade in un’altra particella ossia la sua vita media varia a seconda della velocità con cui si muove l’osservatore che sta misurando in relazione alla velocità alla quale avviene il fenomeno. In realtà nulla scompare, semplicemente si trasforma. Tutto si trasforma, tutte le particelle e cose materiali, ma anche la luce si trasforma quando si comporta come particella, quando interagisce con altre particelle, dando origine e diventando elettroni.
Da questo i famosi pannelli solari il cui principio di funzionamento era già noto ai tempi di Leonardo.
La contrazione delle lunghezze è il risultato dell’effetto relativistico su una sbarra quando questa viene osservata in contesti diversi, per esempio da fermi con in mano la sbarra, ossia a riposo, oppure su un eurostar, un treno veloce, per quanto ci è consentito oggi. La sbarra ci sembra più piccola. Con strumenti idonei potremmo dimostrare che la lunghezza si è contratta. Più raggiungiamo velocità prossime a quella della luce, più i fenomeni relativistici sono osservabili.
Le equazioni relativistiche di Einstein portano alle seguenti formule per la dilatazione del tempo e la contrazione della lunghezza. Conoscendo che g=Ö1-ß2, dove ß=v/c, quando la velocità tende al limite c, ß da 0 arriva a 1, g varia da 1 a 0:
Δl=gl                           Δt=t/g
Δl è la contrazione della sbarra di lunghezza l, mentre Δt calcola la dilatazione della vita media t di una particella o fenomeno, infine g è il fattore relativistico. La sbarra si può contrarre ed il tempo si può dilatare. Lo spazio può scomparire al limite delle velocità, difatti il fotone non ha massa. Il tempo invece si dilata fino ad arrivare ad infinito ¥ perché ricordiamo una costante divisa per un numero piccolo minore di 1in realtà cresce, aumenta, per esempio 2 x 0,5 =1, quando il numero tende ad un infinitesimo, 0,000000001 in realtà aumenta fino ad arrivare ad un numero enorme che si indica con ¥. Quindi il tempo può dilatarsi fino all’infinito che potremmo definire come eternità dove lo spazio potrebbe scomparire, la materia si è trasformata tutta completamente in energia e luce senza tempo.
Quella sensazione di pace, silenzio, amore e beatitudine, dove si perdono le percezioni di spazio, tempo e corpo, potrebbe essere una sensazione di eternità e luce che si può chiamare con tanti nomi diversi: energia, Dio, anima suprema, intelligenza divina, scintilla. Possiamo definirla un’altra dimensione che ci appartiene perché nel sonno spesso ci andiamo senza ricordarlo, senza esserne coscienti. Potrebbe essere la stessa dimensione della meditazione. L’abitudine di meditare può essere l’esplorazione di questo mondo ancora oggi così inesplorato.
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