Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

martedì 3 aprile 2012

L'archetipo della donna-madre saggia...


Grandi Madri e Donne Sagge
Estratti da: La danza delle Grandi Madri,
di Clarissa Pinkola Estes




"Forse sei giunta qui perché sei interessata a vivere in modo tale da essere benedetta dal miracolo, come lo definisco io, di essere giovane da vecchia e vecchia da giovane, ovvero essere ricolma di una graziosa varietà di paradossi in stabile equilibrio.
Ricordi che la parola paradosso significa un'idea contraria alle opinioni convenzionali? E' così per la Grand Mére, la più grande delle donne, la Grande Madre... perché abbina ciò che sembra illogico ma assolutamente utile con le grandi doti della psiche profonda.

Le grandi doti paradossali sono, principalmente, essere saggia e acquisire di continuo nuovi insegnamenti, essere ricolma di spontaneità e affidabilità; essere selvaggiamente creativa e risoluta; essere audace e accorta; proteggere la tradizione ed essere originale...

Spero tu ti accorga che queste caratteristiche ti appartengono tutte in una misura o nell'altra, come potenziali, realizzate a metà o formate pressoché del tutto.

Se sei interessata a queste divine contraddizioni, sei interessata anche all'archetipo misterioso e irresistibile della donna saggia di cui la Grande Madre è una rappresentazione simbolica.
L'archetipo della donna saggia appartiene a donne di tutte le età e si manifesta con forme e modalità uniche nella vita di ogni donna.

Parlare dell'imago profonda della Grande Madre come uno degli aspetti più importanti dell'archetipo della donna saggia non significa parlare di un'età cronologica o di una fase nella vita delle donne. Grande perspicacia, grande preveggenza, grande pace, espansività, sensualità, grande creatività, acume e audacia nell'apprendimento, ovvero essere sagge non è una condizione pienamente formata che arriva all'improvviso a una certa età e ricade sulle spalle di una donna come un mantello.
Grande chiarezza e percezione, grande amore di immensa magnitudine, grande consapevolezza di sé di enorma profondità e ampiezza, la crescita di una saggezza squisitamente applicata... sono tutte opere in divenire, non conta quanti anni abbia accumulato una donna.

Il fondamento della grandezza contrapposto alla mera ordinarietà è spesso conquistato attraverso crolli e ferite devastanti, slanci dello spirito, svolte sbagliate ed eccitanti nuove partenze in gioventù, nella mezza età o nella tarda età. Ciò che si raccoglie dopo un disastro o una fortuna inaspettata è plasmato e poi vissuto dalla donna e dal suo spirito, dal suo cuore, dalla sua mente, dal suo corpo e dalla sua anima...

Esistono molte grandi madri degne di venerazione. E' vero che essere letteralmente la grande madre - e la nonna - di un bambino è come innamorarsi, e la nascita dei bambini può essere fonte di incanto per una donna anziana. Inoltre, l'orgoglio e lo splendore di aver dato alla luce una figlia che a sua volta è diventata madre sprigiona e conferisce anche una sua intrinseca grandiosità. Ed esistono molti altri modi per essere consacrate nell'imago della grande madre, che esulano dalla progenie.

Esistono donne che sono grandi generatrici di generazioni di idee, processi, genealogie, creature, periodi della propria arte; che diventano sempre più sagge e ne sono l'espressione. Esistono mentori, grazie di conoscenza, che guidano studenti e allievi, piccole autrici e artiste in erba, ma anche mature, perché anche le donne mature hanno bisogno di calore e consigli per sbocciare stagione dopo stagione.

La grande madre ha un compito fondamentale che è sconfortante, audace, stimolante e gioioso.
Il compito fondamentale della grande madre non è che questo, e tutto qui:

Vivere la vita in tutta la sua pienezza.


Non a metà. Non a tre quarti. Non un giorno da pecora e uno da leone. Ma piena di vita, ogni giorno. Non secondo la pienezza di un altro. Ma secondo la pienezza determinata dal proprio destino e dalla spontanea volontà che dona la vita e non la affievolisce.

E nel mito troviamo lo specchio di tale compito. Come quando Inanna la Grande Madre, la Grande Dea dei Sumeri descrive poteri che le sono stati dati:



"Mi ha dato la verità.
Mi ha dato la discesa nel mondo sotterraneo.
Mi ha dato l'ascesa dal mondo sotterraneo.
...
Mi ha dato la veste nera.
Mi ha dato la veste colorata.
Mi ha dato lo sciogliere la chioma.
Mi ha dato il raccogliere la chioma.
...
Mi ha dato l'arte di far prosperare.
...
Mi ha dato l'arte del potere.
Mi ha dato l'arte del tradimento.
Mi ha dato l'arte della franchezza.
...
Mi ha dato l'elevare lamenti.
Mi ha dato l'esultanza del cuore.
Mi ha dato l'inganno.
Mi ha dato la terra ribelle.
Mi ha dato l'arte della gentilezza.
Mi ha dato il viaggio.
Mi ha dato la sicura dimora.
...
Mi ha dato l'orecchio percettivo.
Mi ha dato il potere dell'attenzione.
...
Mi ha dato il timore.
Mi ha dato la costernazione.
Mi ha dato lo sgomento.
...
Mi ha dato la procreazione.
Mi ha dato l'accensione della discordia.
Mi ha dato il consigliare.
Mi ha dato il confortare il cuore.
Mi ha dato il pronunciare giudizi.
Mi ha dato il prendere decisioni."


Vivere con pienezza la vita, perché: "quando una vive pienamente, così fanno anche gli altri."

 



Credits to:
Clarissa Pinkola Estes, La danza delle Grandi Madri, ed Frassinelli
con l'integrazione delle parole di Inanna.
Articolo inserito nel sito www.ilcerchiodellaluna.it nell'aprile 2007.



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