Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

mercoledì 4 aprile 2012

La Legge del Karma (1°parte)


Karma:
Liberarsi dai pesi del passato!
- Prima Parte -



[…] Karma deriva da agire ed è in stretta relazione con le leggi scientifiche della fisica come il nostro caro “principio di azione e reazione“; ossia ogni volta che applico una forza questa mi torna indietro uguale e contraria; ciò vale per le azioni negative che compio, ma anche per le azioni positive (l’effetto torna all’artefice).

La legge di gravitazione universale possiede anche degli ottimi spunti per decodificare la legge del karma, ogni qualvolta lancio un oggetto verso l’alto questo ricadrà inevitabilmente a terra, attirato dalla forza di gravità.

Diciamo che l’universo stesso è pervaso di principi che tendono all’ordine e all’armonia, principi che non possono essere rotti poiché sono leggi universali, ciò che agli occhi della persona comune appare come un disastro, un momento difficile da superare, davanti a colui o colei che si accinge ad esplorare la legge di causa effetto appare come un ri-bilanciamento di forze momentaneamente uscite, o fatte uscire, da binari armonici di azione e vita.

Prima di addentrarci nel vivo dell’articolo, la legge karmica ovviamente considera anche il mio pensiero come un’azione. Un’azione sicuramente più sottile di una compiuta attraverso il corpo ma che sicuramente ha il suo impatto, ci sono persone infatti che con la “forza del pensiero” possono far ammalare altra gente fino a farla morire, altre, fortunatamente, riescono, con la forza della loro mente, a guarire altri soggetti anche da malattie dichiarate incurabili dalla medicina allopatica.


Saldo karmico

Quello che siamo adesso, quello che sei ora, nel momento in cui leggi questo articolo è il risultato, il frutto presente delle conseguenze delle scelte che hai compiuto nel passato. La legge karmica ci mette davanti a noi stessi… non è proprio facile capirla ed apprezzarla. Ci fa vedere come, se siamo finiti in una buca, è più o meno responsabilità nostra.

Ma proprio perché è mia responsabilità ho fortunatamente la possibilità di liberarmi da ciò che ho creato, ho la possibilità di capire e comprendere la situazione attuale e venirne piano piano fuori, a questo possiamo dare il nome di saldo karmico.

E ne esistono di due tipi, in questo contesto. Il primo è il saldo karmico attraverso la sofferenza: devo capire che liberarsi da qualcosa significa ri-acquisire ciò che ho perduto, lasciando andare ciò che adesso m’imprigiona.

A livello spirituale, ciò che ho perduto e che non mi fa sentire felice si riferisce non tanto a cose materiali quanto, in prima battuta, a delle facoltà del mio essere, delle mie innate qualità che mi permettono di gioire e godere della mia vita, delle circostanze, ho perso la memoria del mio sé, attraverso determinate scelte e conseguenze ho perso: la mia identità.

E come faccio a riacquisirla?

Ecco che i momenti di crisi possono essere benvenuti perché purtroppo è proprio nel dolore che l’anima si ricorda di qualcosa. È nell’assenza di qualcosa che me lo vado a ricordare, proprio perché non ce l’ho più. A volte può essere troppo tardi e quel disagio che si prova mi aiuta, seppur in maniera amara, a capire ciò che davo per dovuto.

La sofferenza quindi è l’amara medicina che ha lo scopo di rimettermi-in-carreggiata e, come si diceva, provo dolore quando non pongo la giusta attenzione a ciò che già possiedo, sviluppo il sentimento di dare-per-scontato ciò di cui mi circondo e, ad un certo punto, quello sparisce!

La scomparsa è necessaria affinché mi svegli dal sonno in cui sono piombato.

Questo non vuol dire buttarsi nelle esperienze più dolorose per imparare ad amare e ad apprezzare la vita.

Significa iniziare a capire, focalizzarsi sul fatto che, quando sto soffrendo, soffro a causa di una perdita dovuta ad una precedente cecità, mancanza d’accortezza o qualsiasi altra buona cosa. E quel dolore mi sta aiutando a realizzare tale mancanza d’attenzione e sta resettando il mio animo per il futuro.


- Marco De Biagi, 26 Gennaio 2012 -




Credits to:


Nessun commento:

Posta un commento