Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

lunedì 25 luglio 2011

Arte - La curatrice della Biennale di Venezia si confessa a "Velvet"!


" Gioco con i Colori!"
di Bice Curiger*



BICE CURIGER, zurighese, classe 1948, storica dell'arte,
critica e curatrice di importanti mostre internazionali,
è stata chiamata a dirigere la 54esima Biennale d'arte di Venezia.



L'eleganza è una forma, un'economia che produce un risultato affascinante. La volgarità è voler strafare. Quindi l'eleganza ha una cifra di essenzialità, di naturalezza.
Nel mio armadio evito il brand a tutti i costi, che trovo noioso, ma mi è sempre piaciuto sfogliare le riviste di moda, riconosco che ci sono stilisti fantastici. Apprezzo Prada, Jil Sander e Paul Smith.
Ho un tailleur-pantalone di Paul Smith di un paio d'anni fa, magnifico. Un po' di scarpe coi tacchi a spillo. E non rinuncio mai al rossetto. Amo i colori, sono un mio gioco costante perchè i miei gusti cambiano. Non sono una che a vant'anni ha deciso che le piaceva il celeste e stop. Stamattina ho preso il vaporetto, a bordo c'era una donna vstita di un blu bellissimo abbinato al marrone. Ho pensato: "Però, che bell'accostamento!". E oggi sono vestita di blu e marrone. Venezia è una festa di colori, perché ha una luce unica.
Nella mostra "ILLUMInazioni", ch ho curato per la Biennale di quest'anno ho voluto far rifrimento proprio alla luce, e al pittore delle luci per eccellenza, il Tintoretto. Non è Tiziano o Raffaello, ma ha influenzato El Greco e Rubens. Ha indicato con un cent'anni di anticipo intuizioni consolidate dal Barocco. Nelle sue tele c'è una teatralità che può diventare un po' pazza, se si pensa a un quadro come "Il trafugamento del corpo di San Marco" (vedi immagine sopra).
Nella mostra c'è anche il tema dei Lumi, l'Illuminismo. Molto criticato a partire dal post-colonialismo, ha consolidato nell'Occidente valori che oggi andrebbero recuperati. Come i diritti civili. Nel mondo globalizzato si rischia di perdere l'identità, la relazione col paese di origine, dove ci si può "impegnare" solo se ci si sente inseriti in un senso di comunità.
Il mondo dell'economia invece è diventato sovranazionale. Questo fenomeno non risparmia neanche i grandi stilisti italiani. Per non parlare degli artisti, oggi veri e propri "migranti". Come me, che da 27 anni dirigo una rivista, "Parkett", con sede a New York e Zurigo, e che viaggio moltissimo. Quasi tutti gli artisti di "ILLUMInazioni" i ho conosciuti nelle città in cui lavoravo. Quando mi pongo la domanda: "Ma quest'artista cosa cavolo sta combinando?", significa che mi ha mosso qualcosa. La prima sensazione di rifiuto è promettente. Parlando di città all'avanguardia del contemporaneo, citerei Berlino, che fino a qualche anno fa era provinciale. Oggi tanti artisti vi si sono trasferiti per la comodità delle infrastrutture. New York è ancora importante. Parigi e Los Angeles stanno crescendo, e pure Pechino e Shanghai, Seul e Gwangju, nella Corea del Sud, che ha una Biennale la cui ultima edizion, bellissima, è stata curata dall'italiano Massimiliano Gioni.



Credits to:
*Articolo pubblicato nella rubrica Il pesce fuor d'acqua, nella rivista Velvet n° 57 di agosto 2011, pg. 194.
Immagine di B.Curiger tratta da:www.venicepost.it
Tintoretto - Il trafugamento del corpo di San Marco: caffetteriadellemore.forumcommunity.net
Logo Biennale: www.labiennale.org

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