Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

martedì 22 aprile 2014

Arte & Poesia, 2° vol.




Poetry loves Art like the Stars...




"Tu guardi le stelle, stella mia, 
e io vorrei essere il cielo per guardare te con mille occhi."

Platone (attribuito in Antologia Palatina, X sec.)


Immagine: Gabriel Cornelius Ritter von Max (1849 - 1915), 
"Per aspera ad astra"






"Ti saluto, Speranza, tu che vieni da lontano
inonda col tuo canto i tristi cuori.
Tu che dai nuove ali ai sogni vecchi.
Tu che riempi l'anima di bianche illusioni.
Ti saluto, Speranza, forgerai i sogni
in quelle deserte, disilluse vite
in cui fuggì la possibilità di un futuro sorridente,
ed in quelle che sanguinano le recenti ferite.
Al tuo soffio divino fuggiranno i dolori
quale timido stormo sprovvisto di nido,
ed un'aurora radiante coi suoi bei colori
annuncerà alle anime che l'amore è venuto."

Pablo Neruda


Immagine: George Frederick Watts (1817-1904),
"Speranza" (det.)





Invocazione alla Luna

"Cosa c'è in te, Luna! Che riesci a commuovere così fortemente il mio cuore?
Ancora bambino mi sono spesso asciugato le lacrime quando tu sorridevi.
Sembravi mia sorella: mano nella mano andavamo da sera a mattino per il firmamento.
Non staccavo mela dall'albero, se prima tu non le avessi rinfrescato le gote deliziosamente; mai cascata d'acqua parlò romanzesca, se i miei occhi con i tuoi non vi danzassero; né i boschi erano verdi a sufficienza, né i pergolati divini, finché tu non sollevavi le palpebre sottili; in tempo di semina mai prendevo in mano un piolo, o gettavo un seme, finché tu non fossi ben desta; e, nel tempo estivo della fioritura, solo tu mi udivi cantare lietamente e tutta la notte intrecciare i roridi fiori.
Nessun canto somigliò al passaggio d'uno spirito se non venne per glorificare il tuo regno.
Sì, nella mia infanzia, gioia e dolore da te erano modellati allo stesso fine, e crescendo negli anni, sempre ti mescolavi a ogni mia passione: tu eri la profonda valle - tu eri la cima del monte - la penna del saggio - l'arpa del poeta - la voce degli amici - il sole.
Tu eri il fiume - la gloria conquistata.
Tu eri lo squillo di tromba - eri il mio destriero - la mia coppa colma di vino - la mia suprema impresa.
Tu eri l'incanto delle donne, graziosa Luna!
O quale fantastico e armonioso canto il mio spirito estrasse da tanta bellezza!
Su una radiosa essenza potevo poggiarmi, e cullarmi fino all'immortalità: premevo il nobile cuscino della natura in vigile riposo."

John Keats - Endimione, libro III

Immagine: Moritz von Schwind (1804 - 1871),
"Selene e Endimione"






FARFALLA

"Fiore tra fiori, tenero bozzolo
che mischi all’aria, dolce tubando,
aura celeste, aura d’amori;
tu, che piaceri ovunque miri;
tu, che sorridi e non sospiri,
tutta profumi, tutta candori;
tu, sulla terra, forse venisti
per far la gioia di quelli tristi,
per l’allegria del cuor degli uomini.
Dicon che l’alma tu bene illumini,
quando s’annuvola; che senza spini
sboccian le rose nei tuoi giardini;
dicon che spargi ovunque doni,
come regala la primavera
nel bell’aprile giubilo e fiori,
e che all’inizio della giornata
hai l’alma pura imprigionata
tra i dolci lacci delle passioni.
Se poi felici fai, quale fata,
quelli che godono nell’ammirarti
(magico incanto che Dio ti dà),
ah! dammi un ora della tua gioia,
della tua vita un solo giorno,
ché il cuore allora
lieto sarà."

José Rizal (1861 - 1896)

Immagine: Gaston Bussière (1862 - 1929),
"Ninfe"







Quanto deve sentirsi solo il Vento di Notte -
Quando la Gente ha spento le Luci
E chiunque abbia un Alloggio
Chiude le imposte ed entra -
Come deve sentirsi pomposo il Vento a Mezzogiorno
Mentre passeggia fra incorporee Melodie
Corregge gli errori del cielo
E schiarisce lo scenario
Quanto deve sentirsi forte il vento al Mattino
Mentre si accampa su mille Aurore -
Le sposa una per una e le ripudia tutte
Per poi involarsi al suo Erto Tempio -

Emily Dickinson 

Immagine: John William Waterhouse (1849 - 1917),
"Boreas"





Quando ti bacio
Non è solo la tua bocca
Non è solo il tuo ombelico
Non è solo il tuo grembo
Che bacio
Io bacio anche le tue domande
E i tuoi desideri
Bacio il tuo riflettere
I tuoi dubbi
E il tuo coraggio
Il tuo amore per me
E la tua libertà da me
Il tuo piede che è giunto qui
E che di nuovo se ne va
Io bacio te
Così come sei
E come sarai
Domani e oltre
E quando il mio tempo sarà trascorso.

Erich Fried, "Quando ti bacio"

Immagine: Jules Joseph Lefebvre
"Una figlia di Eva"






"La musica è una matematica misteriosa i cui elementi partecipano
dell’Infinito. Essa è responsabile dei movimenti delle acque, del gioco delle
curve descritte dalle mutevoli brezze; niente è più musicale di un tramonto.
Per chi sa guardare con emozione, è la più bella lezione di sviluppo scritta in
quel libro non letto abbastanza assiduamente dai musicisti: la Natura."

Claude Debussy

Immagine: Dante Gabriel Rossetti,
"La voce del mare"




Credits to:
- Angéline de l'Eau -




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