Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

domenica 13 aprile 2014

Tempo di Pasqua e di riflessione!!




- Il Dono Divino -


    "Il Cristo è il più grande Avatar, e quando discende quaggiù una tale Entità, come il Cristo discese in Gesù di Nazareth, allora accade qualcosa di misteriosamente importante. 
Se seminiamo in terra un chicco di grano, esso germina e ne salgono su steli e spighe che contengono tanti chicchi, copie dell’unico chicco di grano da noi seminato. In ugual modo accade nel Mondo spirituale, poiché «tutto l’effimero non è che un simbolo» (Goethe). 
Quando l’evento del Golgotha fu compiuto, accadde qualcosa al corpo eterico e al corpo astrale di Gesù di Nazareth: essi furono moltiplicati dalla potenza del Cristo, e da allora in poi nel Mondo spirituale vi furono tante e tante repliche di quel corpo eterico e di quel corpo astrale. Ed esse continuarono ad operare. 
Quando viene quaggiù una individualità spirituale, assume un corpo eterico e un corpo astrale. Nel caso il karma di quella individualità lo permetta, essa riceve, insieme agli altri veicoli, una "copia" del corpo eterico di Gesù di Nazareth. 
Questo si verificò, ad esempio, nei primi secoli della nostra èra, in Sant’Agostino, che ricevette come proprio corpo eterico la copia del corpo eterico di Gesù di Nazareth. Mentre l’astrale e l’Io erano suoi. 
In tal modo, quello che l’Uomo-Dio di Palestina aveva sviluppato, poté trasferirsi in altri uomini che dovevano portare avanti la Forza-Cristo e il Suo impulso. Poiché però Sant’Agostino aveva il suo proprio astrale e il suo Io, era esposto a tutti i dubbi e a tutte le incertezze, che gli fu difficile vincere, in quanto gli venivano dagli elementi della sua natura non ancora perfezionati. Quando riuscì a domare una tale lotta interiore, trovò in sé quella replica dell’eterico di Gesù di Nazareth le cui forze erano insite nel proprio corpo eterico, e per un determinato periodo riuscì così ad annunciare alcune verità come un grande discepolo dei Misteri. 
Molti altri ve ne furono come lui, ai quali fu permesso che si schiudessero sublimi idee archetipiche; esse germogliarono negli uomini del VI, VII e VIII secolo della nostra èra, grazie alle "copie" del corpo eterico santificato di Gesù di Nazareth insite nel loro corpo eterico. Essi ebbero in dono, oltre al contenuto della dottrina del Cristo, la copia del corpo eterico di Gesù di Nazareth inserita nel loro corpo eterico, e per questo comprendevano, per intima consapevolezza, che il Cristo vive. 
Accadde lo stesso a Paolo quando ebbe la nota visione. Fino ad allora qualcuno si era forse fatto convertire da ciò che si sentiva raccontare dell’evento di Palestina? Nessuno era stato in grado di trasformare Saulo in Paolo, eppure la spinta più potente partì in seguito proprio da lui, accesosi di un fuoco radiante grazie ad un evento occulto. 
Fanno realmente una ben strana figura coloro che vorrebbero un Cristianesimo privo di illuminazione spirituale! E a loro volta, attraverso l’interiore illuminazione, si propagarono le copie del corpo astrale di Gesù di Nazareth in altri uomini; costoro poterono sperimentare il Cristo nella propria vita interiore, perché portavano dentro di sé un residuo del Cristo storico. Negli ulteriori secoli, XI, XII, XIII e XIV, alcuni uomini maturi karmicamente per questo, ricevettero nel loro corpo astrale una copia del corpo astrale di Gesú di Nazareth. 
Fra queste persone vi furono San Francesco d’Assisi, Sant’Elisabetta di Turingia e molti altri. Tanti e tanti, grazie alla Forza-Cristo che continuava ad agire, ne divennero ricettacoli e propagatori per la posterità. Ma qualcos’altro ancora era stato serbato per un’epoca più avanzata: la copia dell’Io di Gesù di Nazareth. 
Il suo Io si era ritratto dai tre corpi quando il Cristo vi entrò, ma ne era rimasto un archetipo, una copia che ancor oggi esiste. Lo si può ritrovare in persone che se ne rendono degne, e così al contempo si può ritrovare il fulgore della Forza-Cristo e la potenza propulsiva del Cristo, inseriti l’uno e l’altro in tale copia, sublimata dall’Io di Gesù di Nazareth. 
La manifestazione fisica di questo fatto avviene nel sangue. Questo è un grande segreto; ma ci sono stati sempre uomini che lo conoscevano e che sempre, a partire dall’evento del Golgotha, nel corso dei secoli, si adoperarono affinché l’umanità evolvesse fino a poter accogliere in sé una replica dell’Io di Gesù di Nazareth, come era accaduto per coloro che avevano potuto accogliere il corpo eterico e l’astrale. Fu allora necessario trovare come poter conservare segretamente il mistero di questo Io. 
Fu quindi costituita, per tale scopo, la Fratellanza del Santo Graal, che fu posta a guardia di questo mistero. Lo ha sempre custodito. Del suo iniziatore ci viene detto che prese il calice di cui si era servito il Cristo durante l’Ultima Cena. In tale coppa, che è il Santo Graal, raccolse il sangue del Redentore quando era sulla croce: preservò così il mistero della copia dell’Io del Cristo-Gesù nella coppa, ponendola in un luogo sacro, presso la Confraternita di coloro che furono ordinati “Fratelli del San Graal”
È giunto oggi il tempo nel quale, se i cuori degli uomini si schiudono ad una vita spirituale, possono giungere alla comprensione di questo grande mistero. 
La vista di quella sacra coppa può rendere mature le anime alla conoscenza del mistero dell’Io del Cristo, di quello che esso può divenire in ogni uomo. Per accogliere l’Io del Cristo, guardando al Santo Graal, dobbiamo considerare come evento reale ciò che è accaduto per noi, e, accogliendolo come tale, abbandonarci ad esso. 
Se gli uomini saranno in seguito sempre più preparati, comprenderanno in che misura il Cristo sia il grande Archetipo dell’umanità. E quando l’umanità l’avrà capito, riuscirà a rendersi conto di come dalla Morte in croce sul Golgotha derivi la certezza della Vita. Sempre più profondamente i cristiani del futuro riconosceranno il Cristo che ha subíto la morte nel Risorto trionfante dell’Apocalisse e nel Cristo innalzato che con sé innalza tutti gli uomini sino alla destra del Padre."




Credits to:
Rudolf Steiner: "Economia spirituale e reincarnazione", 
da una conferenza sulla Pasqua tenuta a Colonia l’11 aprile 1909,
O.O. N° 109.
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- La Scienza dello Spirito -



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