Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

mercoledì 26 dicembre 2012

L'Archetipo della Saggezza




- SOPHIA -



 




- Sapienza 7: 21-27 -


Tutto ciò che è nascosto e ciò che è palese io lo so, poiché mi ha istruito Sophia, artefice di tutte le cose.

In Lei c'è uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, mobile, penetrante, senza macchia, terso, inoffensivo, amante del bene, acuto, libero, benefico, amico dell'uomo, stabile, sicuro, senz'affanni, onnipotente, onniveggente e che pervade tutti gli spiriti intelligenti, puri, sottilissimi.
Sophia è il più agile di tutti i moti; per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
È un'emanazione della potenza divina, un effluvio genuino della gloria dell'Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa s'infiltra.
È un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell'attività divina e un'immagine della sua bontà.
Sebbene unica, essa può tutto; pur rimanendo in sé stessa, tutto rinnova e attraverso le età entrando nelle anime sante, forma amici di Dio e profeti.




- Sophia: La Dea della Saggezza e la sposa di Dio - 

Chi è Sofia? Letteralmente il suo nome, dal greco, significa saggezza. 
Lei rappresenta la saggezza nel divino. E’ il cardine centrale della creazione e rappresenta l’aspetto femminile di ogni cosa. E’ stata venerata come la saggia sposa di Salomone dagli ebrei, la regina della saggezza e della guerra (Atena) dai greci, ovvero quale Spirito Santo dai cristiani.

Il suo nome si pronuncia sew-fee’ah in Greco, è conosciuta come Chokmah in ebraico, Sapientia in latino, ed anche il nome della celtica Sheela na gigs si traduce con saggezza. 
In qualità di Dea della saggezza e del fato molti sono i suoi volti: la madonna nera, il femminino divino, la madre di dio dei cristiani gnostici.

Sophia è l’anima femminile della divinità giudaico cristiana, sorgente di puro potere. 

E’ la madre della creazione: il suo consorte e assistente era Jehovah. 
Il suo sacrario, Hagia Sophia ad Istambul, è una delle sette meraviglie del mondo. 
Il suo simbolo, il calice, rappresenta lo spirito. 
In un’icona mediorientale appare incoronata di stelle, ad indicare la sua assoluta divinità.
Di lei si parla nei libri della bibbia. Ci sono molti riferimenti nel libro dei proverbi, nei libri apocrifi di Sirach,e nel libro della sapienza di Salomone (accettati da cattolici e ortodossi).*





- L’archetipo -

 

Sophia è il sacro divino femminile nel suo aspetto di saggezza. 
Il suo Amore è destinato a colmare non la fame del corpo né i bisogni dei sensi, bensì la sete di conoscenza, di crescita e di elevazione ed evoluzione spirituale, tutto ciò che andiamo cercando quando abbiamo risolto i bisogni primari. 
Sophia offre il dono della saggezza, ed il suo archetipo ci conduce all’immagine di un femminile non basato solo sulla riproduzione e maternità, ma su un aspetto raramente discusso, ovvero l’intelligenza e il potere cosmico della forza vitale. 
Sophia è là, quando noi vediamo la nostra vita come un cammino verso la conoscenza. Lei presiede all’apertura mentale, è il ponte tra lo sconosciuto e il conosciuto. 
Lei ci liberà dalla schiavitù dell’ignoranza per vivere nella luce della Sapienza.

Sofia è la sapienza e come tale è luce nella luce, e la luce appare sempre priva di umido sentire e di notte feconda. Ma Sophia è tale proprio perché ha già in sé le qualità della luna, il movimento crescente e decrescente dell’anima. 
Lei è l’istinto trasformato in amore, l’amore trasformato in conoscenza.
E’ l’acqua delle acque, la luna delle lune, come venere è stella del mattino e regina dei mari. 
Non c’è paternità in Sophia, né nelle altre divinità a lei analoghe. Ella è unica come Miria, la meravigliosa, che generò ogni cosa amando sé stessa, come Gea che nella mitologia è madre e al tempo stesso sposa di Urano, come Iside che è sorella e amante di Osiride. E’ la saggezza che viene dal cuore, l’io sento (luna) congiunta all’io sono(sole).
Sophia è il giglio, il loto, il fiore siderale, la candida rosa, la divinità interiore della donna che la guida verso trasformazioni sempre più alte. Lei è la forma che unisce le parti divise, la sintesi da cui è derivata l’analisi e che torna a farsi nuovamente sintesi. È il tutto che è più della somma delle parti, è l’insieme la cui forma dà vita ad un concetto nuovo, ad una nuova intuizione”. 



- Sophia: l’esilio e il ritorno -

Sophia personifica la saggezza, che nelle antiche tradizioni era legata all’integrità che si esercitava nell’ambito del commercio, in politica e nella corte reale. 
Nel corso della storia, il fatto che aspetti etici e conoscitivi fossero di guida nella vita in luogo della dottrina - delle regole rivelate - divenne un problema. Nella saggezza è l'individuo al centro, nel suo rapporto con il sapere luminoso che riside nel suo cuore e nella sua mente. Sophia rappresentava dunque un aspetto problematico per il potere religioso e fu infine esclusa dalle dottrine monoteiste. 
Con l’esilio di Sophia si può dire che si diede inizio a quella alienazione di cui soffriamo ora, come individui moderni, nel senso di perdita, di tradimento, e di abbandono. Ciò che è stato esiliato è l’anima vitale, il genio o daimon, come viene chiamato da Hillmann.
La strada per risvegliare questa Luce inizia quando prendiamo consapevolezza della nostra vita. 
La vitalità esprime l’integrità e intelligenza della forza vitale il cui risveglio pone fine all’esilio, rivelando che Sophia non solo è divina ma è la sorgente delle immagini divine, la psiche umana.



- Il culto -





In origine gli ebrei erano devoti a Sophia. Il re Salomone la pose nel tempio come dea Asheran. Tuttavia dopo le riforme di re Josiah, si rischiò che il culto di Sophia subisse un arresto, e questo divenne più di un rischio allorché la cristianità patriarcale (staccata dalla parola originaria di Gesù-Cristo) prese piede nel mondo.
Invece anche allora, grazie alla sua continua presenza nel mondo e nella bibbia, il culto di Sophia proseguì nella tradizione dell’Est, come testimonia la costruzione del Sacrario Hagia Sophia, e nel servizio liturgico cattolico russo a Sophia, collegato all’assunzione di Maria il 15 maggio. 
La chiesa ortodossa russa ha anche dato inizio ad una scuola di sophiologia per esplorare la teologia di Sophia senza contraddire l’ortodossia cattolica russa. 
Ma i cristiani dell’est non solo i soli a venerare Sophia. 
Sophia era molto probabilmente venerata dai recenti seguaci della Via, e la sua venerazione è sopravvissuta nell’Ovest nella forma di Gnosticismo, e nella Cristianità esoterica.




Credits to:
www.ilcerchiodellaluna.it





venerdì 21 dicembre 2012

Poesia Cosmica..




"Quella stella sei tu"





"In un tempo lontano, eoni addietro,
prima che il tempo fosse conosciuto come lo è oggi,
c'era una scintilla di luce nel cuore del Divino.
Quella scintilla esplose creando milioni di stelle,
ciascuna con un suo nome scritto nella parola del Divino.

Una di quelle stelle sei TU.

Come stella sei cresciuto,
ti sei sviluppato e hai cantato nei cieli alle altre stelle.
In quell'epoca, prima di nascere come essere umano,
conoscevi la luce, l'amore, la sapienza.
Non essendo nato, naturalmente non avevi un corpo,
così godevi di un'immensa libertà.
Eri completamente consapevole della tua essenza.
Eri libero di muoverti come volevi nell'universo,
ti muovevi nella direzione su cui ti concentravi.
Con l'intenzione cominciasti a creare cose,
se desideravi qualcosa, automaticamente creavi.
Creasti la pietra e la terra,
creasti alberi e fiori, stelle e pianeti, nuvole e vento.
La tua essenza si muoveva facilmente,
passando da una forma all'altra.
Facesti l'esperienza di essere nuvola, luna, sole, pesce, gatto.
Continuasti a muoverti secondo il tuo piacere.
Muovendoti da una forma all'altra e creando sempre più forme,
cominciasti pian piano a identificarti con la forma,
e nacque l'ombra.
Oramai ti divertiva tanto creare
che la memoria venne meno
e dimenticasti chi eri."

- Heyoan -






Credits to:
ascensione.ch






domenica 9 dicembre 2012

Poesiola dicembrina..





Andremo, d'inverno, in un vagoncino rosa
con tanti cuscini blu.
Sarà dolce. Un nido di baci folli posa
nei cantucci molli. Tu

chiuderai gli occhi, per non vedere dai vetri
smorfiare l'ombre delle sere,
la plebaglia di démoni e di lupi tetri,
mostruosità arcigne e nere.

Poi la tua guancia graffiare si sentirà...
un bacetto, un ragno matto, ti correrà
sul collo... Intanto

tu mi dirai: "Cerca! ", chinando a me la testa
- prenderemo tempo a scovare quella bestia
- che viaggia così tanto...

- Arthur Rimbaud -





Candida come la Neve!


Chiccherie d'inizio Dicembre 2012



Colonna sonora invernale, ma che scalda l'anima:



* Bianco Natal *




























Credits to:
www.etsy.com