Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz

Il Sacro Graal, Arild Rosenkrantz
Nella divinità del mondo
troverò me stesso
in essa io riposo
risplende la divinità dell'anima mia
nel puro amore per tutti gli esseri,
risplende la divinità del mondo
nei puri raggi della luce.
-R.Steiner-

giovedì 8 dicembre 2011

Arte & Religiosità: L'Annunciazione!


Dante Gabriel Rossetti
Ecce Ancilla Domini!
(L’annunciazione)


Olio su tela, 72,4 x 41,9 cm
Londra, Tate.

 ***
 
    Quest’opera, dipinta un anno dopo L’adolescenza di Maria Vergine, fa parte di una sorta di dittico e viene descritta da Ruskin come uno “sforzo per cogliere ciò che accadde davvero nell’umile dimora di un falegname di Nazareth”. Il titolo Ecce Ancilla Domini! è una frase tratta dal Vangelo di Luca: “Ecco la serva del Signore”. Rossetti considerava Maria un esempio di femminilità ideale e la definì “un simbolo di eccellenza… al sommo grado”.

    Nel primo dipinto appare sant’Anna che osserva la figlia Maria mentre ricama un giglio su un drappo scarlatto. Come ne L’adolescenza di Maria Vergine, in Ecce Ancilla Domini! sono presenti vari oggetti dal valore simbolico. In una stanza disadorna e completamente bianca, l’arcangelo Gabriele, è raffigurato con le fiamme ai piedi, mentre annuncia alla Vergine Maria che partorirà il Figlio di Dio. Maria, colta da timore, si ritrae sul letto. L’arcangelo reca uno stelo di gigli bianchi con due fiori sbocciati che simboleggiano Dio e lo Spirito Santo, mentre il bocciolo semichiuso rappresenta il Cristo nascituro. Dalla finestra entra la colomba dello Spirito santo. Sul vessillo ricamato, ora completo e appeso a un supporto, tutti e tre i gigli sono sbocciati a segnalare che la missione di Maria si compirà.

    Sebbene il tema dell’Annunciazione fin dal Medioevo fosse stato più volte affrontato nell’arte, il dipinto di Rossetti suscitò notevole stupore quando fu esposto alla National Institution (1850) per la rappresentazione alquanto insolita dell’evento. Maria (per cui aveva posato Christina, sorella dell’artista) veniva infatti presentata come una donna qualsiasi; inoltre la sua posizione rannicchiata sul letto si opponeva all’immagine tradizionale della Vergine, intenta alla preghiera su un inginocchiatoio. Suscitò meraviglia anche il fatto che la Vergine fosse vestita di bianco invece che di azzurro. William Micheal Rossetti (che posò per l’angelo) spigò che la veste senza maniche della Vergine e il letto piuttosto spoglio erano dovuti al clima caldo. A differenza degli altri preraffaelliti  suoi contemporanei, Rossetti non dipingeva dal vero; infatti per il giglio non utilizzò un fiore reale ma un giglio artificiale e, secondo William, “per dipingere le fiamme ai piedi dell’angelo aveva anche ingerito dell’alcol e del cloralio”.

    L’esposizione del dipinto avvenne in un momento in cui all’interno della Chiesa anglicana era viva la preoccupazione per una setta militante della Chiesa alta che cercava di riportare in vigore alcuni riti e tradizioni della chiesa primitiva. Per cancellare qualunque sospetto di simpatia per la fede cattolica, Rossetti cambiò il titolo latino non molto tempo dopo aver completato il lavoro. Le aspre critiche piovute sul dipinto ebbero certamente un effetto negativo sulle vendite  indussero l’artista a non esporre le sue opere in pubblico. Ecce Ancilla Domini! fu l’ultimo dipinto di soggetto religioso di Rossetti.



L'adolescenza della Vergine Maria.

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Dante Gabriel Rossetti:
nato a Londra nel 1828, morto a Birchington-on-Sea nel 1882.

 

Credits to:
I preraffaelliti di Heather Birchall, a cura di Norbert Wolf, TASCHEN 2010; pg. 30.

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